Per chi ascolta: Hard Rock melodico
senza confini territoriali
Il compositore e musicista brasiliano
Alec Mendonça torna con la seconda prova del suo progetto N.O.W.
aggiungendo il chitarrista Juno Moraes ed il batterista Diogo Macedo
a Jean Barros (tast) e a Philip Bardowell (vc - Unruly Child, Beach
Boys, Peter Criss, AOR, etc).
La perdita per leucemia di un amico di
soli diciassette anni ha sicuramente influito sull'umoralità del
nuovo album che vede il nostro artista optare per atmosfere più
umorali e personali rispetto a quelle che caratterizzano il debutto
"Force Of Nature" del 2010.
Nonostante ciò l'opener "I'm
Alive" è un turgido e vibrante rocker, un inno alla vita carico
di energia che mostra un ritornello orecchiabile e accattivante, ma è
fra i pochi episodi ad avere queste sonorità più solari. "I
Feel Divine" mantiene la rotta dell'hard rock melodico
con una
venatura drammatica che sa molto di Survivor, mentre la successiva
"Don't Go Now" punta sul versante più malinconico e
struggente del'AOR con un buon bilanciamento di chitarre elettriche
ed acustiche.
La power-ballad "Strong Enough"
si mantiene nel tradizionale solco dell'hard rock melodico di matrice
più americana e comunque non le si possono imputare colpe
particolari in quanto è ben costruita ed intepretata. A sorpresa in
"Mary-Ann" (una versione indurita dei REO Speedwagon) Alec
fa suonare un bell'assolo di sax a Zé Canuto, introducendo un
piacevole diversivo in un brano orecchiabile e di buona fattura,
Canuto che ritroviamo anche in "Tonight Is The Night",
brano in
tonalità (non qualità) minore e di
fattura tipicamente American Rock.
La titletrack è una denuncia verso i
crimini del passato e non a caso all'inizio è riportato un frammento
di frase di Hitler, mentre musicalmente ad un inizio piuttosto
tranquillo fa seguito un prosieguo dal ritmo ben più sostenuto, per
poi tornare sui suoi passi verso la fine. Un brano forte e piacevole
senza alcuna ombra di dubbio.
Le ultime tre canzoni sono "Leon's
Going Soft", una ballata che cresce in tempo e durezza man mano
che ci si avvicina alla sua conclusione, "Cassie's Dream"
(molto vicina ai Pride Of Lions) e "No One Can Feel It's Over",
lungo e sentito omaggio all'amico scomparso e come tale permeato di
una grande malinconia.
In definitiva "BH" è un
album pulito ed onesto, con solide composizioni ottimamente eseguite
ed interpretate che non raggiungono particolari vette qualitative, ma
riescono ad emozionare e a trasmettere sensazioni umane. Insomma, un
disco che saprà dare soddisfazioni a chi lo acquisterà.
ABe
Massima allerta: I'm Alive per la sua
dinamicità, No One Can Feel It's Over per i sentimenti
Pelo nell'uovo: forse la produzione
poteva essere un pò migliore
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