Per chi ascolta: Heavy Metal
tradizionale
Formatisi a Barnsley (South Yorkshire)
nel 1976 dall'unione di due bands locali (SOB e Coast), i pionieri
della New Wave of British Heavy Metal pubblicano quest'anno il loro
ventesimo album in studio intitolato "Sacrifice" che è
disponibile come cd singolo (con dieci nuove canzoni) o in edizione
limitata con un bonus cd di ulteriori cinque brani; solo su iTunes è
disponibile un'ulteriore pezzo "Luck Of The Draw", ma qui
vi parlo dell'edizione normale.
Centocinque secondi dell'intro
strumentale "Procession" e i Saxon ci attaccano
frontalmente coi rudi e selvaggi riffs di "Sacrifice",
crudelmente affidata alle asce di Paul Quinn e Doug Scarratt, con
Biff Byford a cavalcare le onde sonore da consumato surfer quale è.
Un ennesimo
esempio della pura attitudine Heavy Metal che la band
albionica continua a manifestare (seppur non sempre brillantemente)
da oltre tre decadi.
La seguente "Made In Belfast"
è inaspettatamente aperta da un mandolino (che in sottofondo
continua a colorare molte parti della canzone), ma bastano pochi
secondi e ci pensano il basso di Carter e la batteria di Glocker a
dettare i tempi ad un brano che prosegue compatto come un macigno e
con chitarre ipercompresse, per aprirsi ad un refrain che piano piano
entra in testa e vi resta a lungo.
La passione di Byford per la velocità
viene omaggiata da "Warriors Of The Road" ("Motorcycle
Man" ne è un illustre precedente), un viaggio al fulmicotone
ottimamente pilotato dall'indomito five-piece, classe e potenza come
raramente le nuove generazioni si ricordano di abbinare. "Guardians
Of The Tomb" possiede uno dei migliori e melodici ritornelli
heavy metal che i Saxon abbiano mai sfornato, il tutto su una base
sostenuta ed incalzante che non manca neppure alla più
'pacata' (ma anche più epica) "Stand
Up And Fight", un invito a non mollare mai e combattere anche da
solo contro il mondo per ciò in cui si crede.
"Walking The Steel"
rappresenta la prima traccia dal tempo medio e cadenzato dell'album e
descrive la costruzione del grattacielo a New York per onorare le
vittime delle Twin Towers, un toccante omaggio seguita dalle epiche e
pompose sonorità di "Night Of The Wolf", altro brano di
chiara matrice NWOBHM con breaks di chitarra acustica e cori
simil-monacali che arricchiscono in emozionalità il bel risultato
finale. Si resta sempre in territorio HM anni ottanta con "Wheels
Of
Terror", altro eccellente parto
compositivo ed esecutivo che scatenerà irrefrenabili istinti da
headbanging.
"Standing In A Queue" chiude
l'album con la struttura compositiva semplice e diretta tipica degli
Ac/Dc e come questi diverte e coinvolge, rappresentando un simpatico
ed ironico saluto dopo tanto metallo bollente colante dagli speakers.
Ho ascoltato l'anteprima su iTunes di
"Luck Of The Draw", che pare attestarsi più sulla
tradizione hard rock britannica dei Whitesnake/Bad Company combinata
con l'energia dei nostri, e dei brani che formano il bonus cd, ovvero
la versione orchestrata di "Crusader", una nuova
registrazione di "Just Let Me Rock" e "Forever Free",
le versioni acustiche di Requiem e "Frozen Rainbow", ma
ovviamente non posso esprimermi compiutamente su queste.
Restando al cd normale, non posso che
restare affascinato da una band che sin dal suo secondo disco "Strong
Arm Of The Law" condivide il mio percorso da adolescente a
adulto e che, eccetto poche eccezioni, non mi ha mai stancato di
ascoltare.
L'aquila non ha ancora voglia di
fermarsi e continua a volare alta e fiera nei cieli musicali, Long
Live Saxon!
ABe
Massima allerta: Il songwriting, le
performances, la produzione, il feeling, la passione.... altro?
Pelo nell'uovo: l'originalità non ai
massimi livelli (machissene...) e poi dieci brani per poco più di
quaranta minuti, forse potevano regalare qualcosa in più ai loro
fans. Ma si tratta di strategie di marketing che a volte mi restano
ostiche da condividere.
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