AOR "L.A Temptation" (AOR Heaven / Frontiers) voto: 70/100
Per chi ascolta: puro AOR americano
Ormai il nome di Fredric Slama e del suo progetto AOR è ben consolidato fra gli appassionati del genere, una sorta di marchio di fabbrica che garantisce fedeltà all'A.O.R. statunitense, buona musica, grandi musicisti coinvolti, una produzione sempre più raffinata. Anche in questo caso il giornalista/chitarrista/tastierista francese centra il bersaglio degli ospiti con un lungo elenco di musicisti,
fra i quali spiccano i connazionali Anna Portalupi (bs), Alessandro Del Vecchio (tats), Pierpaolo Monti (bt), Mario Percudani (ch) e Stefano Lionetti (ch). L'elenco continua con Tommy 'uomo ovunque' Denander, Paul Sabu, James Christian (House Of Lords), Philip Bardowell (Unruly Child), Jerry Hludzik (Dakota), Göran Edman (Crossfade), Chris Ousey (Heartland, Virginia Wolf), Paul Shortino (Rough Cutt, Quiet Riot), Hank Erix (Houston), Joey Summer, Rick Riso, Michael Landau, Mike Baird, Christian Tolle, Bruce Gaitsch ed altri ancora, quindi non posso soffermarmi di volta in volta sui singoli musicisti che suonano o cantano in ciascun brano, rimandandovi per questo al file qui caricato: http://www.mediafire.com/?x358qs1lz8mhdv0 .
Sette canzoni su dodici sono presenti anche in "Outside Heaven" (Perris Records) delle Chasing Violets, ma mentre in questo caso le parti vocali sono a carico delle sole sorelle Sarah e Melissa Fontaine, su "L.A Temptation" gli interpreti sono sempre diversi. A parte questa doverosa informazione, parliamo della musica che non gode purtroppo di una produzione particolarmente brillante e tutti noi sappiamo quanto questa sia una componente fondamentale in questo genere di rock, ed anche le composizioni risultano nel complesso meno incisive rispetto ai passati lavori, pur non mancando episodi di rilievo come le iniziali "No Margin For Error" e "Above Suspicion", belle e coinvolgenti. Altri momenti con uno sprazzo in più di qualità sono "No One’s Gonna Hurt Me Anymore" (bel ritornello) e la semi-ballad "Second Chance At Love", mentre da dimenticare soprattutto "Out On The Streets" (brutto il cantato di Paul Sabu ed i suoni da demo di media qualità sonora) e l'inconcludente "Hold Back The Dawn". Il restante materiale galleggia senza arte nè parte.
Gli irriducibili fans dell'AOR e degli AOR non si fermeranno dinanze alle mie parole e compreranno anche questo cd che, viste le fenomenali uscite di questo periodo (Lionville, Wheels Of Fire, Danger Zone, etc), rischia di passare alquanto inosservato. (ABe)
Cosa funziona: Quattro canzoni su dodici
Cosa manca: una produzione ed un suono all'altezza dei musicisti coinvolti, un songwriting di livello medio più alto
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