VICIOUS RUMORS "LIVE You To Death" (SPV/Audioglobe) voto: 80/100
Per chi ascolta: US Power Metal, Vicious Rumors
Nuovo album dal vivo per i veterani della scena Heavy Metal statunitense Vicious Rumors, registrato lo scorso dicembre nel corso del tour europeo insieme agli Hammerfall, nel corso della promozione di "Razorback Killers" che segnava il ritorno della band dopo un lustro di silenzio.
Due delle undici canzoni racchiused in "LYTD" sono registrate in studio e sono "Sign Of The Southern Cross" dei Black
Sabbath e "Running Wild" dei Judas Priest perchè i VR volevano così rendere un tributo 'to where it all started', come dichiarato dal chitarrista Geoff Thorpe, unico sopravvissuto insieme a Larry Howe (bt) della formazione che debuttò nel 1985 con "Soldiers Of The Night". Le parti vocali, che dopo la scomparsa del carismatico Carl Albert ha visto alternarsi lo stesso Thorpe, Brian O'Connor, Morgan Thorn, James Rivera e Ronnie Stixx, sono affidate alla stentorea ugola di Brian Allen, già presente sul precedente "Razorback Killers" (2011), mentre la line-up è completata da Bob Capka (ch) e Stephen Goodwin (bs), con Thane Rasmussen chitarrista sui brani live.
L'unica vera pecca di questa raccolta live è quella di presentare solo nove canzoni dal vivo, un set ultra succinto se pensiamo alla discografia e alla qualità dei Vicious Rumors, e queste nove sono concentrate su due albums fondamentali per la band, ovvero "Digital Dictator" (1987) e "Vicious Rumors" (1990), dai quali sono tratte rispettivamente le iniziali "Replicant/Digital Dictator" e "Minute To Kill" (da "DD") e "Down To the Temple", "Hellraiser" e "Don't Wait For Me" (da "VR"). A completare la scaletta dal vivo troviamo la storica "Soldiers Of The Night" (dal fondamentale debut album "Soldiers Of The Night" del 1986), "Abandoned" da "Welcome To The Ball" (1991), "Murderball" e "Let The Garden Burn" dal recente "Razorback Killers".
Pontus Norgres è riuscito a trasporre l'energia e la classe old school dei VR senza far perdere alle registrazione alunchè della ferocia di questi metal-gods che, probabilmente, hanno dovuto presentare una scaletta ridotta per questioni di tempo, aprendo per gli Hammerfall come già ricordato in apertura articolo, quindi tanti altri classici sono stati accantonati ed è un peccato.
Per quanto riguarda le studio tracks, "Sign Of The Southern Cross" mantiene l'epicità dell'originale con arrangiamenti e performances rispettose di Iommi e soci, mentre "Running Wild" risulta meno sentita nonostante la professionale prova dei musicisti.
Il momento del pensionamento è ancora lungi da arrivare per Thorpe e soci, e questa è una fortuna per noi! (ABe)
Cosa funziona: band affiatata, produzione live che rende i singoli strumenti distinguibili, concerto eccellente
Cosa manca: troppe canzoni del loro repertorio, purtroppo
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