Per Chi Ascolta: Survivor, 91 Suite con
un tocco più attuale
Nel 2008 Indigo Balboa e Paco Cerezo
iniziarono a scrivere canzoni insieme: Paco aveva appena lasciato i
melodic rockers 91 Suite mentre Indigo era appena tornato dalla
California dove aveva lavorato con Mark Spiro al suo secondo album
solista.
Saldata l'alleanza, i due cercarono
elementi coi quali completare una band e così reclutarono i due ex
91-Suite Antonio Muñoz (bs) e Lean Martinez (bt), oltre al
tastierista Angel Valdegrama.
I trascorsi americani di Balboa
fruttarono l'assistenza di Mark Spiro e di Jimi Jamison (Survivor)
nel songwriting e in alcuni cori, oltre alla collaborazione del
solido chitarrista Tim Pierce, portando così alla realizzazione di
un disco dal sapore estivo, gradevole e con un tocco più moderno
rispetto al 'solito' AOR che negli ultimi mesi ha conosciuto una
buona fioritura di nuovi talenti.
"Crying" apre il disco con un
tocco alla Lionville (quasi da plagio la copertina del disco!)
sostenuto da Hammond nel refrain e da colori più modern nella
strofa, un brano piacevole e scorrevole, ma addirittura migliore
risulta la successiva "Days Of Wine And Roses" (Jamison on
vocals) proiettata su coordinate artistiche vicine ai Survivor. Se
vogliamo individuare un brano da classifica (e da heavy-rotation su
YouTube), potremmo individuarla con poche incertezze nel mid-tempo
aperto "All About You", rock semplice e lineare quanto
orecchiabile e dai toni amichevoli, o nella più malinconica "Wrong"
(cantata però da Mark Spiro), scritta apposta per far breccia nei
cuori femminili e in quelli più sensibili.
Jamison torna a dominare la scena in
"Feel So Good", bel ritornello per un buon brano di Melodic
Rock tipicamente americano, e Balboa fa bella mostra di sè
nell'uptempo "The Voice Of The Wind", anch'essa vicina al
repertorio dei Survivor.
Delicate linee di chitarra (Tim Pierce)
intrecciate con sentite note di pianoforte caratterizzano la
romanticamente malinconica "Leaving Me", ancora cantata da
Spiro, l'ultima bella canzone dopo la quale si avverte un piccolo
calo di ispirazione compositiva, ma nulla di irreparabile.
Una solida raccolta di brani che ha
nelle parti vocali la componente più preziosa, ma anche il
songwriting sa farsi valere e visti i mesi caldi che ci aspettano
"Karmalion" saprà farci buona compagnia in spiaggia, sui
prati, cogli amici o nei momenti in vorremo stare un pò da soli.
ABe
Massima allerta: le prestazioni di
Jamison e di Spiro su tutto
Pelo nell'uovo: non è un capolavoro,
ma tanti difetti sinceramente non ne trovo
Nessun commento:
Posta un commento