Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico
Ad un anno esatto dal buonissimo debut
album "Legacy Of Life" tornano sul mercato Matt Alfonzetti
(vc - Jagged Edge, Scott Gorham, Skintrade, Road To Ruin, etc), Tommy
Denander (ch - Paul Stanley, Radioactive, etc), J.K. Impera (bt -
Bruce Kulick, Graham Bonnet, Vinnie Vincent, Bruce Corabi, etc) e
Mats Vassfjord (bs - Scaar, Grand Design, etc) per tentare di
confermare gli ottimi risultati già conseguiti, purtroppo questa
volta non tutto sembra però andare nella direzione da loro sperata.
Non posso certo discutere sulle capacità tecniche/esecutive dei
musicisti, tutti anche in questo caso in smagliante forma e
profondamente coinvolti nelle dieci canzoni date in pasto al mondo.
Restano dubbi sulla qualità del songwriting che in "POE"
denota un lieve quanto sensibile calo, ma tenente presente che le
aspettative sono alte e quanto capitato agli Impera sarebbe tanta
manna positiva per un buon numero di bands e artisti che affollano
gli scaffali dei negozi di dischi. Probabilmente la mia impressione è
dettata dalla mancanza di una direzione precisa seguita dalla band
che apre il disco con l'aggressiva "Beast Within", hard
rock con un tocco moderno e un buon refrain, e la più cadenzata
"These Chains" (sorta di Lynch Mob), per cambiare registro
e puntare decisi ai Whitesnake con la semi-ballad "All Alone"
dove potenza e raffinatezza raggiungono un buon compromesso.
Più divertente e solare risulta
"Smalltown Blues" (sorta di Bad Company più heavy) che
precede un lento e torrido blues sospeso fra Stevie Ray Vaughn ed il
class rock americano, ovvero "Since You've Been Gone" (no,
non quella dei Rainbow) che evidenzia ancora una volta la bella e
passionale voce di Matt, oltre ad ospitare un delizioso e di gran
classe assolo di Denander.
Buona anche la cover di "Goodbye"
dall'album solista di Paul Stanley del 1978 che vede la
partecipazione di ospiti quali Lars Chriss (Lion’s Share) e gli
assoli suonati Bob Kulick, all'epoca l'originario autore, linea
melodica perpretata anche con "Easy Come", orecchiabile
melodic rocker che chiede solo di dare un pò di buon umore...
missione compiuta! "You And I" riappensantisce il climax
che, tuttavia, resta sempre in ambiti melodic hard rock, questa volta
più vicini agli Europe, mentre "This Is War" piacerà ai
fans delle chitarre agili e scattanti, grazie ad un indomito
Denander, ma il ritmo lento contrasta efficacemente con tanta
scioltezza alle sei-corde, brano heavy e granitico che non offre
molto di più oltre a quanto descritto. La chiusura è affidata a
"Fire And The Flame", lento heavy con un riff di chitarra
oscuro e una secca sezione ritmica a supporto.
Un buon disco, secondo me un gradino
inferiore al debutto, ma pur sempre degno di attenzione e supporto.
ABe
Massima Allerta: Smalltown Blues e
Since You've Been Gone su tutte
Pelo Nell'Uovo: si avverte un
rilassamento generale in fase compositiva
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