Per Chi Ascolta: Mad Max, Scorpions,
Dokken, Hard Rock europeo
Anche per i Mad Max l'anno 2013 celebra
il trentennale di attività discografica, tanti gli anni trascorsi da
quel "Rollin' Thunder" che vedeva nella line-up solo due
quinti della formazione originale, ovvero il chitarrista Jürgen
Breforth ed il cantante Michael Voss (Casanova, Biss, Demon Drive,
Silver, Voice Of Rock, etc), affiancati da Roland Bergmann (bs - nei
Mad Max dal 1985) e Axel Kruse (bt - già su "Another Night Of
Passion" del 2012).
Dieci le canzoni che rientrano nel
canonico hard rock germanico anni ottanta, sorretti da un potente
suono e da un songwriting che non sempre colpisce al primo ascolto e
necessita di qualche ascolto in più.
Il tempo medio "Save Me" ha
il tipico flavour strumentale degli Scorpions (fra "Blackout"
e "Love At First Sting") ammantato dal melodico cantato di
Voss, ma si perde in un refrain non particolarmente brillante, ed
neppure la seguente "Godzilla", pur se più veloce e
corposa, riesce a convincere appieno sembrando un collage di discreti
riffs senza un qualche filo logico che li leghi fra loro. "Sons
Of Anarchy" dà il meglio di sè nella strofa che sa molto di
Dokken mentre ancora una volta manca un ritornello adeguato e capace
di trascinare l'intera canzone. Forti echi di Def Leppard emergono
nella orecchiabile "Rock All Your Life", simpatica e
ruffiana nei suoi stereotipi alla Elliot e soci.
Bella e intensa, invece, la semi-ballad
"Five Minute Warning", composta da Breforth e Voss composed
a Nashville insieme al compositore americano Van Preston, che tratta
della distruzione dell'ambiente in cui viviamo, cinque minuti ben
spesi. "Bring On The Night" inizia con un riff serioso (che
apparirà come base portante del ritornello) che si apre
inaspettatamente ad un divertente hard rock alla Night Ranger e
questa volta l'anthemico refrain, pur contrastando molto con la
strofa, risulta in sè ben costruito secondo i migliori dettami dei
Dokken. "Streets Of Tokyo", composta da Herman Rarebell
(Scorpions) sulla sua esperienza mentre era in tour nella città,
avrebbe fatto parte senza problemi dell'album "Love At First
Sting" degli Scorpions, mentre ""Show No Mercy" è
una nuova registrazione ampiamente energizzata della bonus track
dall'album "Night Of Passion" del 1987, un tempo medio
potente scartata all'epoca e riportata oggi a nuova vita tutto
sommata meritata.
Ci avviamo alla conclusione del cd con
"Revolution", hard rock vivace contraddistinto da un
refrain piacevole e molto primi anni settanta, con belle parti corali
ed un Voss che si lancia sulle ottave più alte consentite dalla sua
ugola. L'ultima parola è affidata a "Turn It Down", quasi
obbligatoria cover dell'hit The Sweet datato 1974.
Grande produzione, ottime prove
strumentali, una bellissima copertina realizzata dal rinomato Thomas
Ewerhard (Avantasia, Edguy) il quale, ispirato dal titolo dell'album,
si è rifatto al primo film Mad Max con Mel Gibson. Il lato
compositivo, invece, non è di eguale altezza qualitativa, restando
su una dignitosa mediocrità che non mancherà di soddisfare diversi
ascoltatori.
ABe
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