Per Chi Ascolta: Heavy Rock con schegge
di Black Sabbath, Ozzy, Dio e Rainbow
Venti anni fa il chitarrista Aldo
Giuntini pubblicava per la Eagle Records il primo capitolo del suo
progetto musicale che fu seguito nel 1999 e bek 2006 da altri due cd
che proponeva Tony Martin (Black Sabbath) alla voce, collaborazione
ripetuta anche in questo quarto lavoro discografico (per la quarta
diversa etichetta discografica) realizzato con la supervisione di
Dario Mollo (Vanexa, The Cage, Mollo-Martin, Voodoo Hill,
Crossbones).
Il disco prosegue idealmente il
percorso intrapreso dal musicista italiano, aggiungendo un tocco più
sabbathiano che in passato, quasi che il duo Giuntini-Martin intenda
ricreare le atmosfere della storica band anglosassone quando Martin
ne era il lead-vocalist. Il risultato non mi dispiace anche se debbo
ammettere che si tratta di una copia in chiave minore di quanto Iommi
e Martin fecero durante la loro collaborazione. Ciò detto il talento
compositivo ed esecutivo non ne esce sminuito e saprà dare
soddisfazioni a chi intenderà premiare quanto contenuto in "IV",
un tuffo nostalgico in un periodo in preda a ben più crudeli
esecutori.
Non male il riffone gustoso
hard'n'heavy di "Born In The Underworld", i riffs
zeppeliniani opportunamente camuffati (eppur piuttosto riconoscibili)
di "Shadow Of The Stone" e "Cured" filtrati
attraverso il mix di Tony Iommi. Quando la band tenta la carta di un
hard rock anni ottanta più commerciale e anthemico si nota la
difficoltà di Martin nel calarsi nei panni di un Don Dokken (ad
esempio), come si evince facilmente da "I Don't Believe In
Fortune", mentre la rainbowniana (anni ottanta) "If The
Dream Comes True" risulta più confacente allo stile virile ed
epico del pluridecorato cantante.
Curiosamente sono i brani strumentali,
"The Rise And Fall Of Barry Lyndon" e "Last Station
Nightmare", a risultare i momenti migliori del cd con Aldo
libero di mostrare le proprie qualità tecniche, a stare sotto il
riflettore principale.
Complimenti a Giuntini per la costanza
e l'amore per la sua musica, ma dopo tanto tempo mi attendevo
qualcosa di superiore a livello compositivo perchè in quanto a
tecnica e feeling... beh, su quello niente da eccepire!
ABe
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