Per Chi Ascolta: Westcoast/AOR di
classe, Airplay, Maxus, Toto, Steely Dan, etc
Gli State Cows ci fanno fare uno
splendido viaggio indietro nel tempo quando dominavano le
spettacolari produzioni di classe, laddove AOR e Westcoast si univano
in uno splendido matrimonio di eccelse armonie, raffinate ed
impeccabili performances vocali e strumentali tipiche dominatrici
delle radio FM americane. Ma le menti degli State Cows risiedono in
Europa ed infatti Andersson (vc, ch) e Stefan Olofsson (tast, synth
bs) sono svedesi e per il loro secondo album, a tre anni di distanza
dall'altrettanto intrigange debutto, si sono circondati nuovamente di
una nutrita schiera di amici che con la loro classe individuale hanno
permesso di realizzare una seconda indimenticabile avventura sonora
per gli amanti del genere.
Lo start è dato dalla brillante "This
Time", allegro e coinvolgente brano che ricorda lo stile dei
grandi Maxus con un bell'assolo di Mike Landau, bissata dalla
raffinatissima "In The City" vicina agli Steely Dan ed agli
Airplay nella strofa e con un brillante refrain di facilissima
memorizzazione, mentre i fiati di Per Bejstam offrono un nonsochè di
Chicago e Jay Graydon suona un assolo semplicemente perfetto.
"Mister White" abbassa i toni
con quel suo incedere fra il funky-rock e l'AOR dei Pages, mentre
"Hard Goodbye" ha un inizio quasi progressive, ma presto la
vera vena degli State Cows emerge ed il tutto è condita da un buon
assolo di Sven Larsson. "Scofflaws" mi ha ricordato
qualcosa dell'Alan Parson Project con lieve tocco di dance sound anni
settanta.
Molto bella "I Got Myself
Together", sopraffina miscela di Toto e Airplay con gustoso
assolo di chitarra di Ian Bairson (Alan Parson, Pilot, Keats) che
Anderson interpreta alla perfezione. "Finally Fair And Balanced"
è aperta e caratterizzata da un bellissimo riff al basso di
Lars-Erik Dahle e dal contributo vocale di Bill Champlin per un brano
di pura matrice soul/westcoast e non si smette di restare estasiati
perchè "Center Of The Sun", coi suoi riferimenti a Toto e
Steely Dan, tiene alta la qualità grazie anche ai begli assoli di
Olofsson alle tastiere e di Göran Turborn alla chitarra, Göran che
è protagonista anche della seguente "California Gold",
lento languido e romantico di sicura presa sulla propria partner.
Curiosamente Andersson ricorda lo stile
vocale di John Wetton su "Nineteen Eighty-One", un brano
che comunque nulla altro ha da spartire con Asia o altri progetti nei
quali Wetton è stato coinvolto.
Ottimo album con un ottimi suoni che
troverà degno spazio fra gli ormai datati dischi di Airplay, Pages,
Steely Dan, Marc Jordan, Michael McDonald, David Roberts, Toto,
Steely Dan, Maxus e Chicago.
Per approfondire la conoscenza della
splendida proposta di Andersson e Olofsson, iniziate a cercarli nella
libreria di Spotify, poi, se soddisfatti, procedete con l'acquisto
per ripetuti e sempre soddisfatti ascolti.
ABe
Massima allerta: tutto il disco
Pelo nell'uovo: l'assenza di un David
Paich, ma non si può avere tutto dalla vita!
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