Per chi ascolta: Evanescence, Nightwish
e Within Temptation
La cantante Frida e il chitarrista
Martin Viberg sono coniugati nella vita e nella musica, avendo
formato insieme i My Endless Wishes nel 2005 e, dopo i soliti demo e
cambi di formazione, nel 2009 si stabilizzano con l'ingresso di
Magnus Källström (bs), Fredrik Pernros (ch) ed Erik Ekestubbe (bt),
arrivando firmare per la Doolittle Records nel 2012 con relativa
registrazione del primo vero album sotto la guida del produttore
Fredrik Eliasson.
Lo stile del quintetto svedese deve
molto a caposcuola del calibro di Evanescence, Nightwish e Within
Temptation, e ai nostri serve ancora tanta applicazione per emergere
in questo campo, oggi a
dire il vero meno popolare di qualche anno
fa, e ciò vale non solo per le dodici canzoni, comunque su livelli
ben più che dignitosi, ma anche per il taglio dato al prodotto
finale che tende a mettere troppo in mostra la pur bella e pulita
voce di Frida, relegando in seconda fila il resto della band.
Non mancano spunti interessanti come la
power-ballad "Angel" o gli imponenti arrangiamenti di una
vera sezione di archi che enfatizza il lato drammatico della proposta
della band, che ha dalla sua un buon bagaglio di esperienza
concertistica.
Qua e là si avvertono germogli di uno
stile proprio sul quale la band dovrà impegnarsi e lavorare per
ritagliarsi un adeguato spazio fra i nomi citati sopra. Se, comunque,
avrete voglia di supportarli acquistando il cd, state certi che non
ve ne pentirete.
ABe
Massima allerta: Angel su tutte, ma
anche l'opener Follow The Light
Cosa manca: maggiore profondità e
personalità compositiva
Nessun commento:
Posta un commento