Per chi ascolta: Lite-techno-AOR,
pop-rock canadese
"The Lines Are Open" è il
secondo album dei melodic rockers canadesi The Arrows,
originariamente pubblicato nel 1985 dietro le pressanti richieste
della label (A&M) che voleva monetizzare quanto più possibile il
buon successo nazionale del debut-album "Stand Back" uscito
l'anno precedente, spinto dal singolo "Meet Me In The Middle"
che entrò nei Top 40. Un tour con Chris de Burgh aiutò la band a
farsi meglio conoscere.
Dal nuovo album "The Lines Are
Open", prodotto da David Tyson e mixato da Bob Rock, furono
tratti i singoli "Heart Of The City", "Talk Talk"
e "Chains" che ricevettero un discreto airplay in Canada,
ma le pressioni della label e del management per avere un singolo di
ancor maggior successo
crearono tensioni all'interno della band che,
dopo un tour canadese, finì col sciogliersi nel 1986.
Eppure i dieci musicisti della band,
fra i quali spicca una ricca sezione fiati, ebbero il merito di
realizzare dieci canzoni in bilico fra pop e techno-AOR nel classico
stile canadese, finendo col ricordare un riuscito mix fra Zappacosta,
Honeymoon Suite ed Eight Seconds, Rick Springfield e John Parr,
grazie a belle parti vocali, cori accattivanti ed ampie melodie.
Certo, i suoni sono figli del loro
tempo ed oggi non hanno lo stesso appeal che, giustamente, avevano
all'epoca, ma nessuno può sminuire il valore intrinseco di brani
quali "Heart Of The City", "Talk Talk", "Chains"
o "Hampton Avenue".
I due albums originali della band erano
fuori catalogo sino a quando la Yesterrock non si è occupata di
ristampare su cd nel 2011 "Stand Back" ed oggi "The
Lines Are Open", colmando le lacune di tracklist che
inevitabilmente la (ormai introvabile) raccolta della Long Island
Records nel 1995 (per la meritoria serie Rock Classics) aveva
denunciato.
Gli appassionati di un certo suono anni
ottanta e dell'AOR leggero dal Canada sono invitati a gustare
quest'opera di recupero storico.
ABe
Cosa funziona: le melodie, il buon
livello compositivo
Cosa manca: fortuna (all'epoca) e suoni
meno legati allo specifico periodo storico
Nessun commento:
Posta un commento