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mercoledì 13 novembre 2013

MAD MAX - Interceptor (2013)

MAD MAX "Interceptor" (SPV / Steamhammer) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Mad Max, Scorpions, Dokken, Hard Rock europeo

Anche per i Mad Max l'anno 2013 celebra il trentennale di attività discografica, tanti gli anni trascorsi da quel "Rollin' Thunder" che vedeva nella line-up solo due quinti della formazione originale, ovvero il chitarrista Jürgen Breforth ed il cantante Michael Voss (Casanova, Biss, Demon Drive, Silver, Voice Of Rock, etc), affiancati da Roland Bergmann (bs - nei Mad Max dal 1985) e Axel Kruse (bt - già su "Another Night Of Passion" del 2012).
Dieci le canzoni che rientrano nel canonico hard rock germanico anni ottanta, sorretti da un potente suono e da un songwriting che non sempre colpisce al primo ascolto e necessita di qualche ascolto in più.
Il tempo medio "Save Me" ha il tipico flavour strumentale degli Scorpions (fra "Blackout" e "Love At First Sting") ammantato dal melodico cantato di Voss, ma si perde in un refrain non particolarmente brillante, ed neppure la seguente "Godzilla", pur se più veloce e corposa, riesce a convincere appieno sembrando un collage di discreti riffs senza un qualche filo logico che li leghi fra loro. "Sons Of Anarchy" dà il meglio di sè nella strofa che sa molto di Dokken mentre ancora una volta manca un ritornello adeguato e capace di trascinare l'intera canzone. Forti echi di Def Leppard emergono nella orecchiabile "Rock All Your Life", simpatica e ruffiana nei suoi stereotipi alla Elliot e soci.

Bella e intensa, invece, la semi-ballad "Five Minute Warning", composta da Breforth e Voss composed a Nashville insieme al compositore americano Van Preston, che tratta della distruzione dell'ambiente in cui viviamo, cinque minuti ben spesi. "Bring On The Night" inizia con un riff serioso (che apparirà come base portante del ritornello) che si apre inaspettatamente ad un divertente hard rock alla Night Ranger e questa volta l'anthemico refrain, pur contrastando molto con la strofa, risulta in sè ben costruito secondo i migliori dettami dei Dokken. "Streets Of Tokyo", composta da Herman Rarebell (Scorpions) sulla sua esperienza mentre era in tour nella città, avrebbe fatto parte senza problemi dell'album "Love At First Sting" degli Scorpions, mentre ""Show No Mercy" è una nuova registrazione ampiamente energizzata della bonus track dall'album "Night Of Passion" del 1987, un tempo medio potente scartata all'epoca e riportata oggi a nuova vita tutto sommata meritata.
Ci avviamo alla conclusione del cd con "Revolution", hard rock vivace contraddistinto da un refrain piacevole e molto primi anni settanta, con belle parti corali ed un Voss che si lancia sulle ottave più alte consentite dalla sua ugola. L'ultima parola è affidata a "Turn It Down", quasi obbligatoria cover dell'hit The Sweet datato 1974.
Grande produzione, ottime prove strumentali, una bellissima copertina realizzata dal rinomato Thomas Ewerhard (Avantasia, Edguy) il quale, ispirato dal titolo dell'album, si è rifatto al primo film Mad Max con Mel Gibson. Il lato compositivo, invece, non è di eguale altezza qualitativa, restando su una dignitosa mediocrità che non mancherà di soddisfare diversi ascoltatori.


ABe

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