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giovedì 14 novembre 2013

THUNDER TRIBE - War Chant (2013)

THUNDER TRIBE "War Chant" (Nightmare Records) voto: 90/100

Per Chi Ascolta: Heavy Metal Americano con diversi innesti

Il cantante Michael Duncan è un musicista impegnato poichè già vocalist dei Pownd, è stato impiegato dagli Shatter Messiah nel loro recente "Hail The New Cross" ed ora, insieme ai chitarristi Ronnie Duncan e Rick Sargent degli stessi Pownd, oltre alla sezione ritmica ben presidiata da Tom Dawson (bs) e Chad Osborne (bt), ha messo su i Thunder Tribe che debuttano per la Nightmare Records.
L'heavy metal possente e tradizionale della band americana tiene subito fede al titolo dell'album sin da "More Wicked Than Not", vero e proprio metal da combattimento, rutilante e tambureggiante, con inaspettati passaggi derivati dal prog rock anni settanta sottolineati dalla precisa coordinazione basso/batteria ed arricchito da lunghi e spettacolari assoli di chitarra. I sei minuti di "Part Of The Black" mettono in mostra la capacità della band di rendere in musica i propri stati d'animo, alternando momenti più cadenzati e lineari ad altri più ritmati e ricercati, con cascate di metallo fuso pronte ad essere eruttate dagli instancabili Ronnie e Rick, mentre Michael sfodera varie sfumature della propria virile voce.

mercoledì 13 novembre 2013

MAD MAX - Interceptor (2013)

MAD MAX "Interceptor" (SPV / Steamhammer) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Mad Max, Scorpions, Dokken, Hard Rock europeo

Anche per i Mad Max l'anno 2013 celebra il trentennale di attività discografica, tanti gli anni trascorsi da quel "Rollin' Thunder" che vedeva nella line-up solo due quinti della formazione originale, ovvero il chitarrista Jürgen Breforth ed il cantante Michael Voss (Casanova, Biss, Demon Drive, Silver, Voice Of Rock, etc), affiancati da Roland Bergmann (bs - nei Mad Max dal 1985) e Axel Kruse (bt - già su "Another Night Of Passion" del 2012).
Dieci le canzoni che rientrano nel canonico hard rock germanico anni ottanta, sorretti da un potente suono e da un songwriting che non sempre colpisce al primo ascolto e necessita di qualche ascolto in più.
Il tempo medio "Save Me" ha il tipico flavour strumentale degli Scorpions (fra "Blackout" e "Love At First Sting") ammantato dal melodico cantato di Voss, ma si perde in un refrain non particolarmente brillante, ed neppure la seguente "Godzilla", pur se più veloce e corposa, riesce a convincere appieno sembrando un collage di discreti riffs senza un qualche filo logico che li leghi fra loro. "Sons Of Anarchy" dà il meglio di sè nella strofa che sa molto di Dokken mentre ancora una volta manca un ritornello adeguato e capace di trascinare l'intera canzone. Forti echi di Def Leppard emergono nella orecchiabile "Rock All Your Life", simpatica e ruffiana nei suoi stereotipi alla Elliot e soci.

martedì 12 novembre 2013

VENGEANCE - Piece Of Cake (2013)

VENGEANCE "Piece Of Cake" (SPV/Steamhammer) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Bonfire, Accept, Fair Warning, Pretty Maids, UDO, VENGEANCE

Gli olandesi Vengeance sono annoverati fra i veterani dell'hard rock/heavy metal europeo, essendo in circolazione dal 1984 e avendo da allora pubblicato undici albums, i primi quattro dei quali (sino all'ottimo "Arabia" del 1989) con Arjen Lucassen alla chitarra. A dispetto della caparbietà, questa band non è mai riuscita ad ottenere l'attenzione ed i riconoscimenti meritati, ma questo "POC" potrebbe dopo tanti anni ribaltare le sorti, grazie anche all'innesto del ventunenne chitarrista Timo Somers, figlio di Jan (membro della band) scomparso per un infarto nel 2011, che conferisce al tradizionale suono dei Vengeance una ventata di sana contemporaneità, oltre a dimostrarsi un bravissimo esecutore.
Il disco parte subito a razzo con "World Arena", puro heavy metal europeo sublimato dalla ruvida ed aspra ugola dell'originale singer Leon Goewie che domina un brano monolitico e trascinante, caratterizzato da un refrain anthemico. "Tears From The Moon" rallenta il passo e discrete tastiere conferiscono profondità ad un brano dai toni drammatici di qualità ben superiore alla miriade di canzoni assimilabili nella stessa categoria, un momento che mi ha ricordato i Lion di Kal Swan nel loro momento migliore. "Raintime" accelera nuovamente il ritmo ed offre godibilissimi frammenti heavy rock melodico su un impianto sonoro distruttivo che mostra il fianco per uno strabordante assolo di Timo, mentre "Sandman" è un malvagio mid-tempo che evoca la magia dei primi Dio con uno screamer over-the-top quale si dimostra Leon e l'ennesimo assolo devastante di chitarra, ma tutto sommato non è fra i momenti migliori.

lunedì 11 novembre 2013

LITA FORD - The Bitch Is Back...Live (2013)

LITA FORD "The Bitch Is Back...Live" (Steamhammer / SPV) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Lita Ford, Hard Rock

Utilizzando il titolo di un brano di Elton John, Lita Ford, al secolo Carmelita Rossanna Ford, pubblica lo show registrato al Canyon Club di Agoura Hills (California) il 5 ottobre 2012 nel corso del Living Like A Runaway World Tour organizzato per promuovere il suo buon rientro sulle scene con l'album "Living Like A Runaway", album che riabilitava la bionda performer dopo il deludente e inconcludente "Wicked Wonderland" (2009), nessun estratto dal quale è qua riprodotto.
L'atmosfera live è stata catturata efficacemente nelle dodici canzoni presenti nel cd che, con la sua ora scarsa di durata, rappresenta evidentemente un estratto della serata e chissà che non si possa presto godere anche della versione video/DVD dell'intero concerto (sempre che sia stato registrato). Gli strumenti e le voci si distinguono, la batteria ha un tipico suono da palco, quindi... partiamo subito!

martedì 5 novembre 2013

STARSHIP - Loveless Fascination (2013)

STARSHIP "Loveless Fascination" (Loud & Proud) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: AOR

Nati nel 1974 come Jefferson Starship dallo scioglimento dei Jefferson Airplane e dal 1985 noti semplicemente col nome attuale, gli americani Starship rappresentano uno delle più note realtà del panorama AOR degli anni ottanta con noti hit singles come "We Built This City", "Jane", "Nothing's Gonna Stop Us Now" e "Sara", e milioni di copie dei loro albums venduti in tutto il mondo. Dopo "Love Among The Cannibals" (1989) la band si è sciolta e solo quest'anno torna in pista annoverando fra le fila il bravissimo cantante Mickey Thomas il quale, con l'assistenza di Jeff Pilson (Dokken, Foreigner), ha preparato dieci canzoni che rendono imperdibile il ritorno sulle scene degli Starship.
Insieme a John Roth (ch), Jeff Adams (bs), Darrell Verduso (bt), Stephanie Calvert (vc) e Phil Bennett (tast), Mickey riesce a far suonare classico eppur attuale il suono che ha portato così in alto nelle classifiche il nome della band e basta far partire il cd con "It's Not The Same As Love" per accogersi della determinazione della band, un brano deciso, dal ritmo secco e abbondante di melodie, e qua Pilson potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nel fornire un'atmosfera simil-Foreigner sulle quali aleggia il trademark degli Starship. "How Do You Sleep" e "Loveless Fascination" attualizzano il radiofonico AOR anni ottanta e poichè la classe non è acqua, si sente la mano esperta degli autori e degli esecutori in questi due episodi di buon livello melodico. Il lento romantico "What Did I Ever Do" e "Where Did We Go Wrong?" profumano di romanticismo anni '80 e, stranamente, la prima anche un pò degli Aerosmith più sdolcinati, mentre "Technicolour Black And White" è un rocker deciso e fiero con ammiccamenti blues ai Bad Company del periodo "Holy Water", una gran bella canzone rinfrancante!
"You Never Know" e "You Deny Me" si muovono agili e aggraziate fra AOR e rock, leggere e frizzanti come devono suonare quei motivi il cui principale motivo di esistere è quello di intrattenere con grazia e classe. "Nothin' Can Keep Me From You" vede Mickey duettare con Stephanie, un romantico ed appassionato appello all'amore fra due persone che vi consiglio di tenere a portata d'uso nei vostri frangenti più intimi.
Peccato che sia la piccola Loud & Proud a tenere a battesimo questo disco che merita ben altra esposizione e riscontri, ma chissà che il pubblico non torni ad innamorarsi degli Starship e la prossima mossa venga patrocinata da una major. Voi, intanto, fateci più di un pensierino.


ABe

Massima Allerta: It's Not The Same As Love, Technicolour Black And White, Nothin' Can Keep Me From You
Pelo Nell'Uovo: i brani più rockeggianti sono in minoranza rispetto a quelli più delicati e lenti

AYREON - The Theory Of Everything (2013)

AYREON "The Theory Of Everything" (InsideOut Music) voto: 95/100

Per Chi Ascolta: Ayreon

Chi pensava che con "01011001" la storia degli Ayeron fosse giunta alla sua conclusione si deve ricredere ed ecco il poliedrico Lucassen alle prese con un nuovo capitolo basato su una storia umana inserita in un contesto scientifico. Il cast di cantanti questa volta è formato da sette interpreti, ciascuno dei quali ha il suo ruolo nella storia e sono JB (Grand Magus) come l'Insegnante, Christina Scabbia (Lacuna Coil) è la Madre, Michael Mills (Toehider) il Padre, Tommy Karevik (Kamelot) il Prodigio, Marco Hietala (Nightwish) il Rivale, John Wetton (Asia, King Crimson) lo Psichiatra e Sara Squadrani (Ancient Bards) la Ragazza. Fra i musicisti coinvolti figurano Arjen Anthony Lucassen (tutti gli strumenti, voce), Ben Mathot (violino), Ed Warby (bt), tre meravigliosi tastieristi quali Keith Emerson, Rick Wakeman e Jordan Rudess, Steve Hackett alla chitarra.

LESLIE WEST - Still Climbing (2013)

LESLIE WEST "Still Climbing" (Provogue Records) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Leslie West, Mountain, Hard Rock, Blues

Quanti di voi erano già nati quando Leslie West nel 1969 partecipava coi Mountain al festival di Woodstock? Oggi, a 68 anni e dopo una carriera con band e da solo, dopo aver subito l'amputazione d'urgenza della gamba destra causa diabete, Leslie urla al mondo di non aver ancora voglia di ritirarsi dalle scene e ci delizia con dodici canzoni marchiate a fuoco dalla sua chitarra e dal suo ruvido ed indomito timbro vocale.
"Dyin' Since The Day I Was Born" è una partenza bruciante con un testo cinico quanto impossibile da contraddire, e West lascia che la sua chitarra erutti un massiccio hard rock blues che trascina come una mandria di bufali, lasciando spazio all'ospite Mark Tremonti (ch - Alter Bridge), seguendo un modello già utilizzato per il precedente "Unusual Suspects" pubblicato pochi giorni prima l'intervento chirurgico. "Busted, Disgusted Or Dead" è un torrido blues sul quale possiamo udire anche la chitarra di Johnny Winter per una collaborazione entusiasmante e bollente.

KINGDRAGON - Hide The Sun (2013)

KINGDRAGON "Hide The Sun" (Retrospect Records) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock melodico

Attivi nella scena rock greca sin dal 2006, i Kingdragon nacquero su iniziativa del cantante/tastierista George Aspiotis (Spitfire, Nightfall, Raw Silk) e possono vantarsi di aver aperto concerti di bands del calibro di House Of Lords, Gotthard e Firehouse, oltre a "Fire In The Sky", un ep di quattro brani registrato e pubblicato nel 2008. Lo scorso giugno il quartetto ha firmato per la Retrospect Records ed oggi esordisce col suo primo full-lenght album di dodici canzoni registrate sia in analogico (per la versione in vinile) che in digitale ed esibisce il proprio hard rock melodico che si rifà nei toni e nelle melodie ai grandi gruppi degli anni ottanta uscendone piuttosto bene.