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martedì 30 luglio 2013

DOOGIE WHITE & LA PAZ - The Dark And The Light (2013)

DOOGIE WHITE & LA PAZ "The Dark And The Light" (Metal Mind) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock britannico, Rainbow, Deep Purple, Whitesnake, Bad Company

I La Paz nacquero nel Lanarkshire, Scozia, nell'estate del 1984 per iniziativa di Chic McSherry (cg), Doogie White (vc) e Alex Carmichael (bs), tre musicitsti influenzati dagli stessi eroi (Deep Purple, Rainbow, Journey, Gary Moore) che subito si misero alla ricerca di altri compagni di viaggio, incontrando Andy Mason (tast) e, dopo svariati tentativi, trovarono in Paul McManus il batterista giusto. L'attività live dei La Paz fu subito molto intensa, arrivando a suonare anche al famosoMarquee Club di Londra e ad alcuni festivals a Milton Keynes, oltre ad essere ospiti assidui delle colonne di Kerrang! grazie anche all'interesse dimostrato per loro da Derek Oliver. Arrivati ad un passo dalla firma con un'etichetta discografica, la band non resse al rifiuto dell'ultimo minuto senza ricevere alcuna motivazione e il 15 ottobre 1998 tennero l'ultimo concerto, dopo il quale Doogie si unì ai Midnite Blue, quindi fece il salto di categoria cantando per i Rainbow di Ritchie Blackmore, per Cornerstone, Yngwie Malmsteen ed ultimamente per i Tank. Quando il famoso dj Tom Russell di 96.3 Rock Radio invitò Doogie per alcuni brani acustici al The Garage di Glasgo

venerdì 26 luglio 2013

THUNDER RISING - Thunder Rising (2013)

THUNDER RISING "Thunder Rising" (VideoRadio) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Class Metal americano

Un progetto inaspettato nato su iniziativa di Frank Caruso (ch - Firehouse, Arachnes, Strings 24) e di Corrado Ciceri (bt - Wine Spirit) che hanno pensato bene di proporre il ruolo di vocalist al noto e valente Mark Boals (Malmsteen, Ring Of Fire, Uli Jon Roth) il quale si rivela l'ideale interprete delle trame sonore composte dal nostrano Frank, con Gabriele Baroni (bs - Arachnes, String 24) e Andy Ringoli (ch - Homerun) a completare il novero dei musicisti entrati in sala di incisione.
L'opener "Something To Believe" è un bel biglietto da visita, un class metal melodico e statunitense, con un Boals in grado di aggiungere quel quid di esperienza e gusto che non guasta, e l'intesa fra i chitarristi è gustosa e divertente. Mi è molto piaciuto quell'ibrido di neoclassic metal e sleaze rock di "Without You", con le tastiere ed alcune soluzioni strumentali a rimarcare il lato più oscuro per fluire senza shock in ambiti più tipicamente melodici alla Ratt/Skid Row delle parti cantate, un effetto interessante e alla fine intrigante.

mercoledì 24 luglio 2013

PHIL VINCENT - Face It (2013)

PHIL VINCENT "Face It" (Phil Vincent Music) voto: 90/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico americano

Phil Vincent non sa davvero stare fermo e fra albums solisti, coi Legion, Circular Logik, Tragik e i D'Ercole ha dato alle stampe ben 26 albums negli ultimi 16 anni e senza che gli si possa imputare di registrare e pubblicare materiale assemblato di scarsa qualità. Accolgo così volentieri l'invito di Phil a recensire il nuovo disco che in realtà è un doppio album che raccoglie sia "Face It" che "Solar Flare", quest'ultimo sinora disponibile solo in versione digitale e adesso dato senza sovrapprezzo a chi acquisterà il cd fisico.
Composto, arrangiato, suonato e cantato tutto da solo, come da sua consuetidine negli album solisti, Phil concede un paio di assoli a Vince O'Regan (Bob Catley band), suo compagno nei Legion, ma come sempre il risultato è ben più che rimarchevole, con quell'hard rock carico di energia e melodia, riffs graffianti, ritornelli orecchiabili, un'abilità compositiva che gli permette di non essere ripetitivo e questo fattore, considerata la sua prolificità, non è un dato irrilevante.

venerdì 19 luglio 2013

FARRADAY - Shade Of Love (2013)

FARRADAY "Shade Of Love" (AOR Heaven) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: AOR anni ottanta

Nel gennaio 2012 ad Atene nacque il progetto Farraday per opera di Roy Da Vis (ch, vc, tast) e Stathis Spiliotopoulos (bt, bs) che avevano già avuto qualche collaborazione in precedenti bands e che oggi debuttano con dieci canzoni sotto l'egida della AOR Heaven, la prima parte del cui nome si adatta perfettamente alla proposta musicale del duo.
Roy e Stathis non inventano nulla nè si lanciano in alcuna avventura di sorta, semplicemente esprimono il loro amore per l'AOR fatto di melodia, ritornelli orecchiabili, tante tastiere e chitarre grintose quanto basta a catturare le attenzioni dei fans del genere, disposti a dare fiducia ad una manciata di brani ben eseguiti ed arrangiati, con un cantante dalla voce adatta ai brani composti.

giovedì 18 luglio 2013

LAWLESS - Rock Savage (2013)

LAWLESS "Rock Savage" (Escape Music) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Hard 'n' Heavy melodico

I britannici Lawless possono essere considerati un supergruppo essendo formati da Paul Hume (vc, ch) e Neil Ogden (bt) provenienti dai seminali Demon, da Howie G (ch) dei Persian Risk e da Josh 'Tabbie' Williams (bs) degli Headrush. Come facilmente ci si può aspettare, il quartetto si cimenta con un heavy rock melodico diretto e senza eccessivi fronzoli come si faceva negli anni ottanta senza apportare novità o innovazioni di particolare menzione, ma quanto esce dagli speakers delizierà i fans della musica potente e melodica, una sorta di AOR Metal se cotanta definizione mi può essere concessa!
"Heavy Metal Heaven" spalanca le porte del cd con grinta, potenza e tanta melodia affidata alla pulita ed intonata ugola di Hume, cantante esperto e capace di dominare senza esitazioni i grossi riffs di chitarra adeguatamente sostenuti dalla sezione ritmica e da discrete tastiere nel background. Un buon inizio seguito dalla più cadenzata "Black Widow Ladies", altro poderoso inno metallico costruito con maestrìa e gusto artigianale guardando in questo caso più agli States che alla scuola albionica, miscela sonora seguita anche nella successiva "F.O.A.D.", veloce cavalcata che spara addosso una vera scarica di adrenalina metallica (di gran classe!).

mercoledì 17 luglio 2013

NEWMAN - Siren (2013)

NEWMAN "Siren" (AOR Heaven) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Newman, hard rock melodico anni ottanta

Dall'esordio omonimo nel lontano 1997, la band inglese capitanata dal cantante/chitarrista/compositore Steve Newman ha sempre saputo offrire buoni dischi, mai deludendo chi si accostava alla loro proposta, ma, per imprescrutabili meccanismi del music biz e dell'audience, i Newman non sono mai riusciti ad ottenere i riscontri di vendite e fama che meritavano e continuano a meritarsi anche col nuovo album registrato con l'ausilio del fido batterista Rob McEwen e con altri ospiti che menzionerò al momento opportuno.
Steve parte subito badando al sodo con "Scar Of Love", solido e affilato hard rocker che fila veloce mantenendo la giusta attenzione sul lato melodico che sfocia in un buon refrain, orecchiabile senza essere ruffiano, e seppur "Had Enough" rallenta un pò il passo, la sua bella combinazione fra hair metal americano (tipo Winger) e hard rock inglese tipico dello stesso Newman riesce a non far calare l'attenzione e fa guadagnare alla canzone un posto fisso nella mia playlist da viaggio estiva. La successiva "Arcadia" è un buon brano che trae qualche spunto dai Def Leppard di "Hysteria" (l'album) e lo arricchisce di afflati semi-pomposi alla Magnum, restando tuttavia nel tradizionale solco del songwriting di Steve Newman, melodia e romanticismo con nerbo insomma.

venerdì 12 luglio 2013

OSUKARU - Triumphant (2013)

OSUKARU "Triumphant" (City Of Lights Records) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock di matrice scandinava con disgressioni nel Westcoast/AOR

A dispetto dei continui cambi di cantante, gli svedesi Osukaru continuano a registrare e pubblicare albums che li vedono alle prese con un potente hard rock melodico per il quale sono stati assoldati due cantanti, ovvero Fredrik Werner (Mr. Artist) e Cecilia Camuii (Panorama), che si sono trovati a interpretare brani composti per la voce del predecessore Chris Tiann e, pertanto, non sempre le loro capacità vocali vengono ben fatte risaltare. Anche la produzione non è di grande livello, ma diciamo pure che sia la Frontiers che la MTM non sempre hanno brillato da questo punto di vista.
Una breve intro strumentale e subito siamo catapultati nel roboante e tirato mondo della titletrack, un hard rock molto melodico e ricco di armonie vocali, con le tastiere di Adrian Lopez a supportare il lavoro del leader Oz Osukaru. La potenza espressiva ed il coinvolgimento assicurato da questo brano fanno passare in secondo piano le sbavature di Cecilia (una nuova registrazione non ci stava male) e alcune pecche di Fredrik, pur tenendo presente le premesse di cui sopra. Il sax di Jenz Björk utilizzato in fase solista è una caratteristica su cui la band punta molto, come si può notare anche nella successiva "Heaven In Your Eyes", robusto e arioso AOR che in questa maniera riesce a farsi notare al di là dei suoi meriti.

TYLA J. PALLAS - Devils Supper (2013)

TYLA J. PALLAS "Devils Supper" (Cargo Records) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Blues semi-elettrico, Rolling Stones, Dogs D'Amour, Van Morrison, Faces

Raggiunta la notorietà come cantante dei Dogs D'Amour, Tyla si toglie lo sfizio di un percorso da solista e lo fa pubblicando un nuovo capitolo della sua avventura che recupera il rock inglese anni sessanta/settanta dal taglio comunque attuale, riuscendo nell'intento di un matrimonio sempre difficile e rischioso. Un assaggio di questo album ci era stato proposto qualche mese con la pubblicazione delle sessioni acustiche, ma ammetto che sia i Dogs D'Amour che la carriera solista di Tyla non sono mai stati al centro delle mie attenzioni e pertanto il mio approccio con questo platter è di quelli che ascoltano per la prima volta un disco nuovo.
Debbo ammettere che Tyla riesce a unire blues, rock pub, folk e country in maniera piuttosto convincente e le quattordici canzoni (più versione acustica di "Judas Christ") scorrono come piacevole sottofondo o disimpegnata compagnia nei viaggio in auto e parlo dal punto di vista musicale/esecutivo.

martedì 9 luglio 2013

HEAVEN & EARTH - Dig (2013)

HEAVEN & EARTH "Dig" (Quarto Valley Records) voto: 95/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock classico con un tocco di blues, Deep Purple, Rainbow, Foreigner

Dopo una parentesi cogli Sweet di Steve Priest culminata con l'album "Live! In America" del 2009, il chitarrista rimette in pista i suoi Heaven And Earth e torna con un grandissimo album di classico hard rock che proietta quanto già espresso nei precedenti due albums su livelli ancor più alti ed intensi, e non a caso questo nuovo lavoro è più il risultato di una collaborazione di insieme che un progetto da solista.
Accompagnato da una band stabile che vede al microfono Joe Retta (The Sweet), al basso il veterano Chuck Wrignt (House Of Lords, Quiet Riot, Whitesnake, etc), alla batteria l'esperto Richie Onori (The Sweet, Satyr, Steve Lukather, Paul Rodgers, Bobby Kimball, etc) e alle tastiere Arlan Schierbaum (Joe Bonamassa, Beth Hart, Richie Kotzen, John Hiatt, etc), Stuart Smith mette a pieno frutto le lezioni impartitegli al tempo da Ritchie Blackmore e marchia a fuoco un album che ci proietta in un periodo in cui ancora molto era ancora da scoprire e dire, quando le canzoni non erano ancora composte da algoritmi o assemblate da gruppi di psicologi, tutto realizzato sotto l'attenta direzione del produttre David Jenkins (Metallica, Slayer, etc).

lunedì 8 luglio 2013

JEF SCOTT - Ten Stories (1986-2013)

JEF SCOTT "Ten Stories" (Yesterrock) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: AOR anni ottanta

Ottima ristampa della Yesterrock dell'album pubblicato nel 1986 dal cantante Jef Scott (nessuna relazione col più noto Jeff Scott Soto) e ottimamente prodotto da Bill Pfordresher (Ambrosia).
Australiano di nascita, Jef crebbe nella California meridionale ed iniziò la sua carriera sul finire degli anni settanta a San Diego prima di spostarsi a Los Angeles dove si unì ai Geisha nei quali militava Tony Kaye (Detective, Yes). Terminata quest'avventura, Scott non rimase inattivo e lo si rivide come solista, in veste di collaboratore per Daryl Braithwaite e James Reyne, in bands quali Company Of Strangers, The Men e Australian Crawl.
Per quanto riguarda "Ten Stories", la versione in vinile è diventata presto una rarità, probabilmente per mancanza della label dell'epoca (la Epic, se non erro) che non credette abbastanza nelle sue potenzialità.

giovedì 4 luglio 2013

BLACK SABBATH - 13 (2013)

BLACK SABBATH "13" (Vertigo/Universal) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Black Sabbath

I numeri hanno la loro importanza e dicono che "13" è il primo album dei Black Sabbath insieme a Ozzy Osbourne negli ultimi 35 anni, rappresenta il diciannovesimo (ventesimo se consideriamo "The Devil You Know", targato Heaven & Hell) disco in studio della band. Notoriamente il 13 non è un numero considerato fra i più fortunati/portafortuna e in ogni caso scelta non fu più azzeccata considerata la concomitanza di cattive notizie: Bill Ward, lo storico batterista, non ha partecipate
alle registrazione nè prenderà parte al tour promozionale sia per problemi contrattuali ed economici (fonte Ward stesso), sia per cattive condizioni fisiche che gli impedirebbero di reggere un intero concerto all’interno di un tour (fonte Ozzy); ma ancora peggio è andata a Tony Iommi cui è stato diagnosticato un linfoma da operare e monitorare costantemente, con relativo annullamento delle date già programmate e rimpiazzate da un opinabile 'Ozzy & Friends', pure esso travagliato da
problemi come la drastica riduzione della scaletta all’Hellfest per nubifragio e l’annullamento della successiva data in Germania a pochi minuti dall’esibizione.

mercoledì 3 luglio 2013

LOST WEEKEND - Evermore (2013)

LOST WEEKEND "Evermore" (AOR Heaven) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: AOR/Melodic Hard Rock, Ten, Heartland, Change Of Heart, Dare, Magnum, Marillion

Diciotto anni di storia alle spalle, cinque albums (più una compilation) pubblicati a partire dal 1997, numerosi concerti di supporto, fra gli altri, a Bob Catley, Winger, Gotthard, TNT, Dokken, Magnum, Asia, Thunder, Saxon, Wishbone Ash, Jeff Scott Soto, Quireboys, UFO e FM, la collaborazione in studio e dal vivo con Bob Catley stesso nel 2006 per il suo album solista "Spirit Of Man". Questa, in pillole, la storia dei Lost Weekend rimasti sinora privi della notorietà e del successo che meriterebbero in virtù del loro valore qualitativo.
Rispetto alle precedenti uscite discografiche, il sestetto inglese si ad un suono più maturo, ricco di accenni al prog rock ed al pomp rock albionico senza dimenticare le proprie origini più melodic hard rock, ed infatti non è difficile riconoscere strutture compositive tipiche del sound di Marillion e Magnum ("Be Who You Wanna Be"), come la tensione hard rock tipica dei migliori Ten ("Reach For The Sky") o altri spunti che andiamo a scoprire insieme.