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martedì 17 dicembre 2013

KILLER BEE - Evolutionary Children (2013)

KILLER BEE "Evolutionary Children" (Target Distribution) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock

I Killer Bee non sono dei novellini, essendosi formati nel 1990 ed avendo pubblicato tre albums e cinque singoli prima di sciogliersi nel 1997. Nel 2011 sono tornati in vita col solo cantante Brian Frank a reggere il testimone della primissima line-up, mentre Morgan Evans (bt) e Anders Rönnblom (bs) sono nella band dall'album "World Order Revolution" del 1997; Jimmy DeLisi (ch) e Denny DeMarchi (tast, ch) completano i ranghi sin dal disco di rientro "From Hell And Back" (2012).
Sono sincero ed è il mio primo approccio con la band canadese/svedese/americana e non ne esco assolutamente dispiaciuto, anche se va subito chiarito che il loro hard rock viscerale non apporta alcuna novità stilistica.
L'opener "Children Of The Evolution" è piuttosto insolita, trattandosi di un potente e cadenzato slow tempo dalla maestosa enfasi epica sottolineata dal cupo e massiccio suono delle chitarre e da un Hammond drammatico e classicheggiante su cui Frank sfodera un cantato virile ed enfatico, un buonissimo inizio che può fuorviare in quanto le altre canzoni non seguono questo standard sonoro. Infatti, a partire da "A Little Too Old" i Killer Bee tornano su sentieri che, stando a quanto ho letto, appartengono maggiormente al loro passato, ovvero un hard rock scintillante e melodico che ammicca al glam metal anni ottanta. La citata "A Little Too Old" ne è manifesto insieme alla scatenata "Ride On", mentre le dinamiche e veloci "I'm On Fire" e "Scream It" sono manifestazioni di potenza heavy rock a briglia sciolta.

lunedì 9 dicembre 2013

AOR - The Secrets Of LA (2013)

AOR "The Secrets Of LA" (AOR Heaven) voto: 65/100

Per Chi Ascolta: AOR duro ed energico

"The Secrets Of LA" è il dodicesimo capitolo (compilation esclusa) e vede, come al solito, un nutrito stuolo di ospiti che aiutano Slama nel realizzare le proprie idee musicali espresse attraverso dieci brani. Fra i nomi coinvolti si possono citare Tommy Denander (Radioactive, Paul Stanley, Alice Cooper), Fergie Frederiksen (Toto), Jeff Scott Soto (Talisman), Bill Champlin (Chicago), Jim Jidhed & Ken Sandin (Alien), Mikael Erlandsson (Last Autumn's Dream), Bob Harris (Axe), Göran Edman (Yngwie Malmsteen), Robin Beck, Tamara Champlin, Dane Donohue e Alessandro Del Vecchio (Lionville, Hardline).
Ammetto che le ultimissime uscite degli AOR non mi avevano entusiasmato più di tanto, avendole trovate poco ispirate, e sebbene il songwiting continui ad essere derivativo al 100%, in questo disco colgo alcuni brani davvero intriganti e coinvolgenti, cui, purtroppo, ne seguono altri di livello nettamente inferiore. Da notare che 4 brani sono già apparsi sull'album "Jade Hearts" delle Chasing Violets, qui ripresi con altri cantanti.

mercoledì 4 dicembre 2013

DOGFACE - Back On The Streets (2013)

DOGFACE "Back On The Streets" (AOR Heaven) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Europeo

Ricordo quando nell'anno 2000 recensii l'esordio "Unleashed" degli svedesi Dogface, creatura di Mats Leven (vc - Malmsteen, Lion's Share, Swedish Erotica, Treat, The Poodles, Candlemass, etc) e Martin Kronlund (ch - Love Under Cover, Gypsy Rose, Overland, White Wolf, etc) che rilasciò undici brani tosti tosti, facendo uscire due anni dopo "In Control", un buon seguito anche se non all'altezza del predecessore.
Undici anni dopo il duo si ritrova e fa uscire "BOTS", sempre all'insegna di un solido e tradizionale hard rock europeo, ben suonato ed orchestrato, con i potenti soffi dell'Hammond suonato da Dan Helgesson che riempiono ed irrobustiscono le canzoni sulle quali Leven si muove da consumato performer e mostra un'ugola sempre graffiante ed espressiva.

BLOODGOOD - Dangerously Close (2013)

BLOODGOOD "Dangerously Close" (Doolittle Group) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: White Metal, Hard Rock melodico americano

Negli anni ottanta i Bloodgood erano inseriti fra i più noti esponenti del Christian Metal al fianco di Stryper, Petra e Whitecross, col debut album del 1986 acclamato come una delle migliori release in questo campo grazie ad un cantante dalla voce ruvida e potente (Les Carlson), un bassista che si occupava dei testi (Michael Bloodgood), un chitarrista che esplorava sonorità che all'epoca forse solo i Queensryche osavano proporre (David Zaffiro), un batterista che teneva il passo di canzoni in bilico fra NWoBHM al limite dello speed metal (J.T. Taylor). I passi successivi ("Detonation" del 1987 e "Out Of The Darkness" del 1989) vedeva l'innesto di Mark Welling al posto di Taylor ed il risultato complessivo era ancor migliore consolidando la fama della band. L'abbandono di Zaffiro comportò anche un cambio di direzione musicale che venne concretizzato con "All Stand Together" del 1991 che vedeva Paul Jackson (Dakota, Pages, Think Out Loud) alla chitarra e David Huff (Giant, White Heart, John Schlitt, etc) alla batteria oltre all'innesto del tastierista Tim Heintz. L'album proponeva un melodic hard rock che spiazzò diversi fans e fu l'ultimo lavoro in studio sino al presente "Dangerously Close" arrivato (per me) a sorpresa.

martedì 3 dicembre 2013

IAN JAMES STEWART - Junk DNA (2013)

IAN JAMES STEWART "Junk DNA" (Dangerous Dog) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Soft Rock, Jazz, Pop

Il nome di Ian James Stewart non risulterà sconosciuto a diversi di voi, essendo stato parte importante degli scozzesi Strangeways ai quali fornì il proprio apporto come chitarrista.
Ammetto di averlo perso di vista per un pò ed oggi me lo ritrovo con questo album solista che mi ha spiazzato in quanto ha ben poco da spartire col suo passato hard rock/AOR, anzi, le tredici canzoni spaziano in vari ambiti musicali, tutti trattati con una maturità pregevole.
L'atmosferica "Phosphorus", ad esempio, è dolce e delicata come sapevano essere i Dire Straits e lo Sting solista, eppure i suoi otto minuti e mezzo non pesano assolutamente e scorrono accarezzando le orecchie e il cuore.

KICK - Memoirs (2013)

KICK "Memoirs" (Escape Music) voto: 60/100

Per Chi Ascolta: Alice Cooper in chiave UK

Negli ultimi vent'anni circa, i Kick, nelle sue diverse incarnazioni, è sempre stata la creatura dei fratelli Mikey e Chris Jones: il primo ne è bassista/cantante e principale compositore, il secondo suona la chitarra e gestisce le parti vocali, oltre ad occuparsi della produzione.
Se la memoria non mi inganna, "Memoirs" dovrebbe essere il quinto album della band inglese, arrivato nove anni dopo "New Horizon" (2004) ed i seguenti tours con Thunder e Magnum che portarono la popolarità dei Kick ad un ottimo livello.
Sebbene il suono sia impregnato del tipico hard rock melodico britannico anni ottanta, non mancano frequenti e pesanti riferimenti all'Alice Cooper degli Eighties che vengono denunciate in particolare dalla seconda canzone, mentre nell'opener "Doesn't Take Much" queste influenze risultano più sfumate a favore di tante tastiere e cori. I primi trenta secondi della successiva "Thrill Seeking Junkie" spianano la strada all'hard rock teatrale che vede nel citato Cooper il principale protagonista. "Radio" pare un'outtake in tono minore dall'album "Poison", e la stessa sorte tocca alla più cattiva "Come Back" e ad altre canzoni del disco.

FATE - If Not For The Devil (2013)

FATE "If Not For The Devil" (Avenue Of Allies) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock, Pretty Maids, Europe, Fate

Con la stessa formazione di "Ghosts From The Past" del 2011, i danesi Fate tagliano il traguardo dell'ottavo album in studio a quasi trent'anni dalla loro nascita in seguito allo split dai Mercyful Fate, in seguito a diverbi fra King Diamond e il suo chitarrista Hank Sherman, ma oggi solo il bassista Pete Steiner è rimasto quale originario membro della band.
Nonostante non abbiano mai avuto un successo stratosferico, il nome dei Fate ha sempre avuto un suo richiamo fra i fans dell'hard rock melodico e le aspettative ad ogni loro uscita sono alte. Ebbene, "INFTD" è una raccolta di brani che non delude, anche se inevitabilmente lo stile e lo spirito sono ben diversi da quelli che animavano "A Matter Of Attitude" (1986) ad esempio, tanto che già da tempo si sono levate voci a chiedere con insistenza un cambio di nome, ma tant'è!
La partenza a razzo con "Reaping" ci mostra una band tonica e viva che non lesina sulla pesantezza delle chitarre e sul ritmo, con un hammond ad irrobustire il suono ed un Dagfin Joensen (dalle isole Faroer) a pilotare con fare sicuro le vocals, quindi ecco arrivare la più cadenzata ed ariosa titletrack che non risparmia comunque energie. Entrambi i brani evocano lontani echi dei Pretty Maids e ciò non è un male. I Fate si mettono ad e l'hair metal americano con "Bridges Are Burning", accattivante e potente come la scuola di fine anni ottanta richiedeva, ma con le vivaci e più orecchiabili "Feel Like Making Love" e "Gambler" si possono godere momenti dei primi Fate mescolati ai White Lion di Mike Tramp, guarda caso danese anche lui.

REVOLUTION ROAD - Revolution Road (2013)

REVOLUTION ROAD "Revolution Road" (Avenue Of Allies) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico di classe

La nascita del progetto Revolution Road si deve ad una conversazione fra Gregor Klee (boss della AOA) e Alessandro Del Vecchio circa alcuni dei loro cantanti favoriti che da un pò di tempo erano assenti dalle scene, ed ecco così spuntare il nome di Stefan Berggren (Snakes In Paradise, Company Of Snake) il quale, contattato dallo stesso Del Vecchio, si mostrò interessato al progetto che vede partecipi anche Paul Logue (bs - Eden's Curse, Lavalle), Franceso Jovino (UDO, Sapphire Eyes, Hardline, etc), Carmine Martone (ch - Charming Grace) e Francesco Marras (ch).
Fra le dieci canzoni del cd appaiono anche alcuni brani mai utilizzati dagli Snakes In Paradise, ma la maggior parte del repertorio è stato composto fra l'autunno 2011 e l'inverno 2012 con l'apporto dell'onnipresente Del Vecchio. La selezione finale del materiale, ad ogni modo, è stata fatta da Gregor in persona ed oggi siamo qua ad ascoltare un gran bel disco ottimamente prodotto da Alessandro Del Vecchio che conferisce ai brani calore e profondità, con un ottimo bilanciamento dei suoni.

ROADFEVER - Wolf Pack (2013)

ROADFEVER "Wolf Pack" (Avenue Of Allies) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Heavy Rock con venature Southern Rock, il tutto anni '80

Nati nel 2005 su iniziativa della cantante Stevie 'Manou' Pike (ex State Of Mind), gli svizzeri Roadfever negli anni hanno conquistato una loro reputazione suonando dal vivo anche aprendo per bands quali Blackfoot, Scorpions, Trust, Uli John Roth, Pretty Maids, Rhino Bucket, Eric Singer Project, Little Caesar ed altri. Ciò ha permesso al quartetto di pubblicare un primo album ("Wheels Of Fire") nel 2009 ed un dvd live "Live In Geneva" (2010), entrambi in forma indipendente, per approdare quindi al contratto con l'attiva Avenue Of Allies.
Se Stevie ha scritto i testi e le parti vocali, le musiche sono state stese dal chitarrista David Pariat (ex Sideburn) che si è occupato efficacemente anche della produzione (non potevano assumerlo anche i Boston invece di pubblicare il loro ultimo album accompagnato da un suono indegno della loro gloriosa storia? Ah già, dimenticavo che vi sono soloni infallibili... chiudo qua!), mentre la band è completata da Jessie Be (bs) e Pascal Bavaud (bt - State Of Mind, The Persuaders).

lunedì 2 dicembre 2013

SAXON - Unplugged And Strung Up (2013)

SAXON "Unplugged And Strung Up" (UDR / Warner) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Heavy Metal, Saxon

Tendenzialmente sono diffidente dinanzi a compilation/unplugged/etc, specie quando l'artista in questione ha già pubblicato alcune di queste opere nel corso della sua carriera, ma in questo caso ammetto l'errore di 'prevenzione' poichè Biff Byford (vc), Paul Quinn (ch), Nigel Glockler (bt), Nibbs Carter (bs) e Doug Scarratt (ch) hanno scelto quattordici brani della loro lunga carriera e li hanno ri-arrangiati, modificati e ri-registrati (anche con l'ausilio di un'orchestra) e data nuova vita, conferendo così al presente cd una sua buona ragione di esistenza autonoma e di acquisto anche per i fans che già possiedono i lavori dei Saxon.
La presenza di Andy Sneap (Megadeth, Accept, etc) nelle fasi di registrazione, mixaggio e masterizzazione garantisce un'eccellente resa sonora qualunque sia l'aspetto musicale toccato dalla band che, a dispetto del titolo, presenta solo quattro canzoni in chiave acustica, ovvero "Frozen Rainbow", "Iron Wheels" (catturata dal vivo), "Requiem" e "Coming Home".

giovedì 14 novembre 2013

THUNDER TRIBE - War Chant (2013)

THUNDER TRIBE "War Chant" (Nightmare Records) voto: 90/100

Per Chi Ascolta: Heavy Metal Americano con diversi innesti

Il cantante Michael Duncan è un musicista impegnato poichè già vocalist dei Pownd, è stato impiegato dagli Shatter Messiah nel loro recente "Hail The New Cross" ed ora, insieme ai chitarristi Ronnie Duncan e Rick Sargent degli stessi Pownd, oltre alla sezione ritmica ben presidiata da Tom Dawson (bs) e Chad Osborne (bt), ha messo su i Thunder Tribe che debuttano per la Nightmare Records.
L'heavy metal possente e tradizionale della band americana tiene subito fede al titolo dell'album sin da "More Wicked Than Not", vero e proprio metal da combattimento, rutilante e tambureggiante, con inaspettati passaggi derivati dal prog rock anni settanta sottolineati dalla precisa coordinazione basso/batteria ed arricchito da lunghi e spettacolari assoli di chitarra. I sei minuti di "Part Of The Black" mettono in mostra la capacità della band di rendere in musica i propri stati d'animo, alternando momenti più cadenzati e lineari ad altri più ritmati e ricercati, con cascate di metallo fuso pronte ad essere eruttate dagli instancabili Ronnie e Rick, mentre Michael sfodera varie sfumature della propria virile voce.

mercoledì 13 novembre 2013

MAD MAX - Interceptor (2013)

MAD MAX "Interceptor" (SPV / Steamhammer) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Mad Max, Scorpions, Dokken, Hard Rock europeo

Anche per i Mad Max l'anno 2013 celebra il trentennale di attività discografica, tanti gli anni trascorsi da quel "Rollin' Thunder" che vedeva nella line-up solo due quinti della formazione originale, ovvero il chitarrista Jürgen Breforth ed il cantante Michael Voss (Casanova, Biss, Demon Drive, Silver, Voice Of Rock, etc), affiancati da Roland Bergmann (bs - nei Mad Max dal 1985) e Axel Kruse (bt - già su "Another Night Of Passion" del 2012).
Dieci le canzoni che rientrano nel canonico hard rock germanico anni ottanta, sorretti da un potente suono e da un songwriting che non sempre colpisce al primo ascolto e necessita di qualche ascolto in più.
Il tempo medio "Save Me" ha il tipico flavour strumentale degli Scorpions (fra "Blackout" e "Love At First Sting") ammantato dal melodico cantato di Voss, ma si perde in un refrain non particolarmente brillante, ed neppure la seguente "Godzilla", pur se più veloce e corposa, riesce a convincere appieno sembrando un collage di discreti riffs senza un qualche filo logico che li leghi fra loro. "Sons Of Anarchy" dà il meglio di sè nella strofa che sa molto di Dokken mentre ancora una volta manca un ritornello adeguato e capace di trascinare l'intera canzone. Forti echi di Def Leppard emergono nella orecchiabile "Rock All Your Life", simpatica e ruffiana nei suoi stereotipi alla Elliot e soci.

martedì 12 novembre 2013

VENGEANCE - Piece Of Cake (2013)

VENGEANCE "Piece Of Cake" (SPV/Steamhammer) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Bonfire, Accept, Fair Warning, Pretty Maids, UDO, VENGEANCE

Gli olandesi Vengeance sono annoverati fra i veterani dell'hard rock/heavy metal europeo, essendo in circolazione dal 1984 e avendo da allora pubblicato undici albums, i primi quattro dei quali (sino all'ottimo "Arabia" del 1989) con Arjen Lucassen alla chitarra. A dispetto della caparbietà, questa band non è mai riuscita ad ottenere l'attenzione ed i riconoscimenti meritati, ma questo "POC" potrebbe dopo tanti anni ribaltare le sorti, grazie anche all'innesto del ventunenne chitarrista Timo Somers, figlio di Jan (membro della band) scomparso per un infarto nel 2011, che conferisce al tradizionale suono dei Vengeance una ventata di sana contemporaneità, oltre a dimostrarsi un bravissimo esecutore.
Il disco parte subito a razzo con "World Arena", puro heavy metal europeo sublimato dalla ruvida ed aspra ugola dell'originale singer Leon Goewie che domina un brano monolitico e trascinante, caratterizzato da un refrain anthemico. "Tears From The Moon" rallenta il passo e discrete tastiere conferiscono profondità ad un brano dai toni drammatici di qualità ben superiore alla miriade di canzoni assimilabili nella stessa categoria, un momento che mi ha ricordato i Lion di Kal Swan nel loro momento migliore. "Raintime" accelera nuovamente il ritmo ed offre godibilissimi frammenti heavy rock melodico su un impianto sonoro distruttivo che mostra il fianco per uno strabordante assolo di Timo, mentre "Sandman" è un malvagio mid-tempo che evoca la magia dei primi Dio con uno screamer over-the-top quale si dimostra Leon e l'ennesimo assolo devastante di chitarra, ma tutto sommato non è fra i momenti migliori.

lunedì 11 novembre 2013

LITA FORD - The Bitch Is Back...Live (2013)

LITA FORD "The Bitch Is Back...Live" (Steamhammer / SPV) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Lita Ford, Hard Rock

Utilizzando il titolo di un brano di Elton John, Lita Ford, al secolo Carmelita Rossanna Ford, pubblica lo show registrato al Canyon Club di Agoura Hills (California) il 5 ottobre 2012 nel corso del Living Like A Runaway World Tour organizzato per promuovere il suo buon rientro sulle scene con l'album "Living Like A Runaway", album che riabilitava la bionda performer dopo il deludente e inconcludente "Wicked Wonderland" (2009), nessun estratto dal quale è qua riprodotto.
L'atmosfera live è stata catturata efficacemente nelle dodici canzoni presenti nel cd che, con la sua ora scarsa di durata, rappresenta evidentemente un estratto della serata e chissà che non si possa presto godere anche della versione video/DVD dell'intero concerto (sempre che sia stato registrato). Gli strumenti e le voci si distinguono, la batteria ha un tipico suono da palco, quindi... partiamo subito!

martedì 5 novembre 2013

STARSHIP - Loveless Fascination (2013)

STARSHIP "Loveless Fascination" (Loud & Proud) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: AOR

Nati nel 1974 come Jefferson Starship dallo scioglimento dei Jefferson Airplane e dal 1985 noti semplicemente col nome attuale, gli americani Starship rappresentano uno delle più note realtà del panorama AOR degli anni ottanta con noti hit singles come "We Built This City", "Jane", "Nothing's Gonna Stop Us Now" e "Sara", e milioni di copie dei loro albums venduti in tutto il mondo. Dopo "Love Among The Cannibals" (1989) la band si è sciolta e solo quest'anno torna in pista annoverando fra le fila il bravissimo cantante Mickey Thomas il quale, con l'assistenza di Jeff Pilson (Dokken, Foreigner), ha preparato dieci canzoni che rendono imperdibile il ritorno sulle scene degli Starship.
Insieme a John Roth (ch), Jeff Adams (bs), Darrell Verduso (bt), Stephanie Calvert (vc) e Phil Bennett (tast), Mickey riesce a far suonare classico eppur attuale il suono che ha portato così in alto nelle classifiche il nome della band e basta far partire il cd con "It's Not The Same As Love" per accogersi della determinazione della band, un brano deciso, dal ritmo secco e abbondante di melodie, e qua Pilson potrebbe aver giocato un ruolo fondamentale nel fornire un'atmosfera simil-Foreigner sulle quali aleggia il trademark degli Starship. "How Do You Sleep" e "Loveless Fascination" attualizzano il radiofonico AOR anni ottanta e poichè la classe non è acqua, si sente la mano esperta degli autori e degli esecutori in questi due episodi di buon livello melodico. Il lento romantico "What Did I Ever Do" e "Where Did We Go Wrong?" profumano di romanticismo anni '80 e, stranamente, la prima anche un pò degli Aerosmith più sdolcinati, mentre "Technicolour Black And White" è un rocker deciso e fiero con ammiccamenti blues ai Bad Company del periodo "Holy Water", una gran bella canzone rinfrancante!
"You Never Know" e "You Deny Me" si muovono agili e aggraziate fra AOR e rock, leggere e frizzanti come devono suonare quei motivi il cui principale motivo di esistere è quello di intrattenere con grazia e classe. "Nothin' Can Keep Me From You" vede Mickey duettare con Stephanie, un romantico ed appassionato appello all'amore fra due persone che vi consiglio di tenere a portata d'uso nei vostri frangenti più intimi.
Peccato che sia la piccola Loud & Proud a tenere a battesimo questo disco che merita ben altra esposizione e riscontri, ma chissà che il pubblico non torni ad innamorarsi degli Starship e la prossima mossa venga patrocinata da una major. Voi, intanto, fateci più di un pensierino.


ABe

Massima Allerta: It's Not The Same As Love, Technicolour Black And White, Nothin' Can Keep Me From You
Pelo Nell'Uovo: i brani più rockeggianti sono in minoranza rispetto a quelli più delicati e lenti

AYREON - The Theory Of Everything (2013)

AYREON "The Theory Of Everything" (InsideOut Music) voto: 95/100

Per Chi Ascolta: Ayreon

Chi pensava che con "01011001" la storia degli Ayeron fosse giunta alla sua conclusione si deve ricredere ed ecco il poliedrico Lucassen alle prese con un nuovo capitolo basato su una storia umana inserita in un contesto scientifico. Il cast di cantanti questa volta è formato da sette interpreti, ciascuno dei quali ha il suo ruolo nella storia e sono JB (Grand Magus) come l'Insegnante, Christina Scabbia (Lacuna Coil) è la Madre, Michael Mills (Toehider) il Padre, Tommy Karevik (Kamelot) il Prodigio, Marco Hietala (Nightwish) il Rivale, John Wetton (Asia, King Crimson) lo Psichiatra e Sara Squadrani (Ancient Bards) la Ragazza. Fra i musicisti coinvolti figurano Arjen Anthony Lucassen (tutti gli strumenti, voce), Ben Mathot (violino), Ed Warby (bt), tre meravigliosi tastieristi quali Keith Emerson, Rick Wakeman e Jordan Rudess, Steve Hackett alla chitarra.

LESLIE WEST - Still Climbing (2013)

LESLIE WEST "Still Climbing" (Provogue Records) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Leslie West, Mountain, Hard Rock, Blues

Quanti di voi erano già nati quando Leslie West nel 1969 partecipava coi Mountain al festival di Woodstock? Oggi, a 68 anni e dopo una carriera con band e da solo, dopo aver subito l'amputazione d'urgenza della gamba destra causa diabete, Leslie urla al mondo di non aver ancora voglia di ritirarsi dalle scene e ci delizia con dodici canzoni marchiate a fuoco dalla sua chitarra e dal suo ruvido ed indomito timbro vocale.
"Dyin' Since The Day I Was Born" è una partenza bruciante con un testo cinico quanto impossibile da contraddire, e West lascia che la sua chitarra erutti un massiccio hard rock blues che trascina come una mandria di bufali, lasciando spazio all'ospite Mark Tremonti (ch - Alter Bridge), seguendo un modello già utilizzato per il precedente "Unusual Suspects" pubblicato pochi giorni prima l'intervento chirurgico. "Busted, Disgusted Or Dead" è un torrido blues sul quale possiamo udire anche la chitarra di Johnny Winter per una collaborazione entusiasmante e bollente.

KINGDRAGON - Hide The Sun (2013)

KINGDRAGON "Hide The Sun" (Retrospect Records) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock melodico

Attivi nella scena rock greca sin dal 2006, i Kingdragon nacquero su iniziativa del cantante/tastierista George Aspiotis (Spitfire, Nightfall, Raw Silk) e possono vantarsi di aver aperto concerti di bands del calibro di House Of Lords, Gotthard e Firehouse, oltre a "Fire In The Sky", un ep di quattro brani registrato e pubblicato nel 2008. Lo scorso giugno il quartetto ha firmato per la Retrospect Records ed oggi esordisce col suo primo full-lenght album di dodici canzoni registrate sia in analogico (per la versione in vinile) che in digitale ed esibisce il proprio hard rock melodico che si rifà nei toni e nelle melodie ai grandi gruppi degli anni ottanta uscendone piuttosto bene.

venerdì 25 ottobre 2013

DAVID REECE - Compromise (2013)

DAVID REECE "Compromise" (AOR Heaven) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Heavy Rock

Il nome di David Reece è ben noto alla stragrande maggioranza di voi, avendo egli prestato la propria ugola ad Accept, Bangalore Choir, Sacred Child, Sircle Of Silence e Stream, prendendosi poi una pausa per disintossicarsi dalle delusioni del music biz e dedicarsi ad altri suoi progetti. Nel 2008 torna sulle scene con "Another World" insieme ai Gypsy Rose, esordendo da solista l'anno successivo con "Universal Language", per essere quindi parte nel 2010 alla rinascita dei Bangalore Choice e al loro nuovo cd "Cadence". Nel 2011 unisce le proprie forze a Martin Kronlund (Gypsy Rose) e pubblica un album intitolato semplicemente "Reece Kronlund" e l'anno scorso rieccolo in studio per il terzo album dei Bangalore Choir intitolato "Metaphor" e "Identity Crisis" dei Tango Down. A fine ottobre del 2013 esce la seconda prova solista di David che lo vede aiutato da Ronnie Parkes (bs - 7 Witches), Jack Frost (ch - 7 Witches, Savatage, Metalium), Paul Morris (tast - Rainbow, Doro, Jurgen Blackmore) e i special guests guitarists Christian Tolle e Andy Susemihl, col missaggio affidato a Joey Vera (Armoured Saint) e Martin Kronlund.

SWEDISH HITZ GOES METAL - Swedish Hitz Goes Metal Vol. 2 (2013)

SWEDISH HITZ GOES METAL "Swedish Hitz Goes Metal Vol. 2" (Liljegren Records/Doolittle Group) voto: 60/100

Per Chi Ascolta: Metal covers di successi in Svezia

La mente dietro il progetto Swedish Hitz Goes Metal è Tommy ReinXeed (ReinXeed, Golden Resurrection) la cui idea di per sè non è particolarmente innovativa, ovvero quella di trasporre noti hits di altri artisti in un diverso genere che in questo caso si tratta di un tirato heavy/power metal. Il primo volume, pubblicato nel 2011, aveva il focus su Abba, Roxette ed Ace Of Base ed ottenne buoni riscontri in Svezia ed in Giappone, così si è ovviamente cercato di battere il ferro caldo e rilasciare un secondo volume nel quale, oltre ai soliti ed inevitabili Abba tributati nei 7/12 dei brani, vengono ripresi brani che hanno avuto successo in Svezia di Robyn, Da Buzz, Meja, Loreen e The Cardigans.
Non avendo ascoltato il primo volume, non posso fare confronti con esso, comunque penso di poter affermare con serenità che i risultati non si discostano da tante altre esperienze fatte in passato da altri artisti, quindi risultati alterni con momenti divertenti alternati ad altri più irritanti, in particolare quando le canzoni scelte non sono fra le più adatte ad essere rivestite da una patina hard rock/heavy metal ("All Bout The Money", "Don't Stop The Music") o quando il trattamento avviene con metodi errati ("One Of Us", "Take A Chance On Me", "Tiger").

mercoledì 23 ottobre 2013

TRAGIK - Hunger (2013)

TRAGIK "Hunger" (Phil Vincent) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock

Come anticipato in occasione della recensione dei Legion, eccomi ad occuparmi del nuovissimo album dei Tragik, ennesimo progetto portato avanti dall'americano Phil Vincent che in questa sua creatura si occupa di voce, chitarre, tastiere e basso, con l'aiuto di Damian D’Ercole (ch - D'Ercole), Dirk Phillips (bt) e degli ospiti chitarristi Vince O'Regan (Legion), David Zychek e William Roux.
"Giving Up" è una grintosa opener con un refrain piuttosto catchy e lunghi assoli di chitarra (O'Regan) che si estrinseca in un songwriting vecchia scuola, ma con un piglio più modern ed il risultato è molto coinvolgente. Non fatevi ingannare dalle tastiere simil-pop che introducono "Don't Say A Word", perchè il corpo è costituito da un sano e tradizionale hard rock melodico che esplode in un virile ritornello. L'uptempo "Look At Yourself" inserisce nel contesto melodic hard rock un certo tasso pomp/progressive rock (merito in particolare delle tastiere) che rende più ampio lo spettro sonoro cui Phil si rivolge per spiegare il proprio talento compositivo.

SIDEBURN - Electrify (2013)

SIDEBURN "Electrify" (AOR Heaven) voto: 65/100

Per Chi Ascolta: Ac/Dc, Rose Tattoo, Angel City, Krokus

Sesto album per gli svizzeri Sideburn che vedono fra le loro fila tre nuovi membri (Lawrence Lina e Mike Riffart alle chitarre, l'australiano Nick Thornton al basso), ma ben poche differenze stilistiche rispetto alle precedenti prove discografiche, un semplice e diretto hard rock con tante influenze blues che non può che rimandare a Ac/Dc, Krokus, Angel City e Rose Tattoo.
Il quintetto non difetta in grinta, voglia di suonare, giusta dose di volgarità e ruvidezza per non sembrare innocenti scolaretti appena usciti dal seminario, garantendo divertimento e carica di energia per affrontare con piglio più deciso le difficoltà giornaliere.
Il songwriting è, però, sin troppo derivativo e, almeno a mio personalissimo parere, difetta di quella brillantezza che segna la differenza fra un brillante artigiano ed un onesto e volitivo lavorante (pari dignità ad entrambi, sia chiaro).

martedì 22 ottobre 2013

IMPERA - Pieces Of Eden (2013)

IMPERA "Pieces Of Eden" (Escape Music) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico

Ad un anno esatto dal buonissimo debut album "Legacy Of Life" tornano sul mercato Matt Alfonzetti (vc - Jagged Edge, Scott Gorham, Skintrade, Road To Ruin, etc), Tommy Denander (ch - Paul Stanley, Radioactive, etc), J.K. Impera (bt - Bruce Kulick, Graham Bonnet, Vinnie Vincent, Bruce Corabi, etc) e Mats Vassfjord (bs - Scaar, Grand Design, etc) per tentare di confermare gli ottimi risultati già conseguiti, purtroppo questa volta non tutto sembra però andare nella direzione da loro sperata. Non posso certo discutere sulle capacità tecniche/esecutive dei musicisti, tutti anche in questo caso in smagliante forma e profondamente coinvolti nelle dieci canzoni date in pasto al mondo. Restano dubbi sulla qualità del songwriting che in "POE" denota un lieve quanto sensibile calo, ma tenente presente che le aspettative sono alte e quanto capitato agli Impera sarebbe tanta manna positiva per un buon numero di bands e artisti che affollano gli scaffali dei negozi di dischi. Probabilmente la mia impressione è dettata dalla mancanza di una direzione precisa seguita dalla band che apre il disco con l'aggressiva "Beast Within", hard rock con un tocco moderno e un buon refrain, e la più cadenzata "These Chains" (sorta di Lynch Mob), per cambiare registro e puntare decisi ai Whitesnake con la semi-ballad "All Alone" dove potenza e raffinatezza raggiungono un buon compromesso.

lunedì 21 ottobre 2013

REDS'COOL - Bad Story (2013)

REDS'COOL "Bad Story" (Music Buy Mail) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock anni ottanta, Whitesnake, Mr Big, Winger

Quintetto proveniente dalla città russa di San Pietroburgo, i Reds'Cool si sono formati nel 2011 ed hanno al loro attivo già un album ("Attraction") pubblicato nello stesso anno. Nel corso di questi anni hanno aperto concerti per Glenn Huges, Royal Hunt, UDO, Gotthard, Joe Lynn Turner, Whitesnake, W.A.S.P, Alcatrazz, Gorky Park, Doro Pesch, Kingdom Come, Lordi, Grave Digger e Lake of Tears, facendo da supporto agli UFO lo scorso giugno ed hanno girato l'Europa con Saxon e Black Star Riders.

MICHAEL DES BARRES - Somebody Up There Likes Me (1986-2013)

MICHAEL DES BARRES "Somebody Up There Likes Me" (YesterRock/Universal) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Classic Rock, Humble Pie, Free, The Faces, The Rolling Stones, Eddie Mone
y

L'inglese Michael Des Barres ha iniziato la sua avventura nel mondo dello spettacolo sin da bambino, quando negli anni sessanta aveva recitato in teatro e in tv per poi diventare il front-man dei glam-rockers Silverhead dal 1972 (anno di fondazione) al 1974 (anno di scioglimento), entrare quindi a far parte dei Dectective (hard rock act che pubblicò due album in studio ed uno live per la Swan Song dei Led Zeppelin, riprendendo in parte lo stile di Page e soci). Lo si ritrova poi nel 1980 in veste solista, quindi quattro anni dopo incide un album coi Chequered Past e poi sostituisce Robert Palmer nei Power Station apparendo con questi al Live Aid. Nel 1986 registra il presente cd prima di una lunghissima pausa solista interrotta lo scorso anno da "Carnaby Street" a nome The Michael Des Barres Band.

mercoledì 16 ottobre 2013

LEGION - V (2013)

LEGION "V" (Z Records) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Dokken, Winger, Class Metal Americano anni ottanta

L'infaticabile Phil Vincent (della cui creatura Panik vi parlerò entro pochi giorni) è di recente uscito col quinto album degli anglo-americani Legion ai quali presta la propria voce, mentre il resto della band è formata da Vince O’Regan (ch - Bob Catley), Gav Cooper (bs - Paul Di Anno's Battlezone e PDiAnno's Killers), Steve Hopgood (bt - Battlezone/Killers, Tank) e Irv Parratt (tast - Bob Catley).
Le undici canzoni presentate si collocano nel solco dell'heavy rock melodico di matrice americana (anche se O'Regan è inglese) e la scaletta si apre con le spumeggianti "Gotta Pay The Price" e "Satisfy Me", puri class metal anthems che avrebbero ben figurato nel repertorio di Heaven's Edge o primi Lynch Mob, dotati di chitarre sfavillanti, ritmiche sostenute e precise, oltre all'ugola di Phil che giganteggia in questi frangenti. Gli hard rockers "Who Can You Trust" e "Hangin' By A Thread", oltre alla più lenta "Every Beat Of My Heart" posta nel mezzo, emanano echi della tipica drammaticità dei Dokken di "Back For The Attack", buoni brani rocciosi e dalle melodie accattivanti unite ad potenti interventi strumentali che avrebbero attirato le esclamazioni di giubilo da parte di critica e fans nei mitici '80s, ma che anche adesso suonano attuali e freschi.

lunedì 14 ottobre 2013

JESSE DAMON - Temptation In The Garden Of Eve (2013)

JESSE DAMON "Temptation In The Garden Of Eve" (AOR Heaven) voto: 65/100

Per Chi Ascolta: Kiss, Y&T, White Sister, Winger

Spero che il nome di Jesse Damon risulti noto almeno ai più di voi, avendo egli fatto parte dei Silent Rage (buona band di class metal melodico giunta sulla grande scena al momento sbagliato) ed avendo già pubblicato quattro lavori solisti.
Aiutato da Paul Sabu (basso e produzione), Eric Ragno (tast - Takara, Fergie Frederiksen) e Pete Newdeck (bt - Eden's Curse), Jesse si esibisce in undici brani di solido e ben costruito hard rock melodico che ha l'ultimo scorcio degli '80s ben in mente, il tutto senza risultare inutilmente fuori tempo o eccessivamente nostalgico.

martedì 8 ottobre 2013

SPARKLANDS - Tomocyclus (2013)

SPARKLANDS "Tomocyclus" (Avenue Of Allies) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: AOR americano raffinato

Da sempre amanti della musica e cresciuti con le musiche di Bad English, Richard Marx, Giant, Toto e Foreigner, i fratelli olandesi Thomas (vc) e Robert (ch, tast) mantengono i legami di sangue anche nell'esordio firmato Sparklands, patrocinati dall'attenta Avenue Of Allies, affiancati da Rolf Perdok (ch), Rob Vermeulen (bs) e Colin Lee Vermeulen (bt).
In realtà i due non sono dei novellini, avendo fatto parte dei Beam, del team di Ralph Van Mannen per l'album "Face To Face", e altri progetti minori ancora.
Il loro pulito ed elegante AOR ha le sue radici nel periodo '87-'91 e tutti i brani sono impregnati dell'energia melodica e romantica che scorreva nelle vene compositive degli autori di quegli anni, come subito dichiarato con la frizzante opener "The Game" che esce vigorosa e spumeggiante dagli speakers, facendo trascorrere una manciata di minuti in allegra e positiva compagnia. Le premesse vengono mantenute intatte nella successiva "Skyline" e nella Toto-sounding "Joanne", entrambe registrate con grande cura degli arrangiamenti e dei suoni, anche se il lato compositivo è troppo derivativo. "Oasis" offre un buon rock energico e svelto, "Shattered Dream" omaggia i lenti acustici di Richard Marx e dei REO Speedwagon, l'elegante "Afterlife" suona come i Bridge 2 Far in tono minore, "State Of Mind" e "The Feeling Is Gone" sono due discreti fillers.

COLDSPELL - Frozen Paradise (2013)

COLDSPELL "Frozen Paradise" (Escape Music) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Dokken, Whitesnake, Lynch Mob, Rainbow, Jorn

Terzo album per gli svedesi ColdSpell che mostrano sensibili miglioramenti ad ogni nuova uscita e questo "Frozen Paradise" non tradisce le aspettative col suo solido heavy rock melodico esaltato da una produzione affilata e potente affidata alle esperte mani ed orecchie di Tommy Hansen.
Le undici canzoni sono ben costruite intorno ai dettami del class metal fine anni ottanta che vede(va) in Dokken, Whitesnake, Queensryche (periodo "Empire") e Lynch Mob i più noti e fortunati interpreti, ed infatti non faticherete a riconoscere atmosfere e soluzioni familiari a chi ha vissuto appieno quel periodo storico, ma il discorso vale anche per i più giovani che si sono cimentati nel recupero dei classici del periodo.
L'inizio affidato a "Paradise" e "Angel Of The World" è semplicemente fantastico, con la chitarra di Michael Larsson e le tastiere di Matti Eklund a interagire e alternare frasi più potenti ad altre più 'lievi', permettendo così al dotato cantante Niclas Swedentorp di modulare la propria voce e dare il giusto risalto ai passaggi strumentali per esplodere in refrain orecchiabili ed accattivanti.
Mi stupisce l'inserimento del tempo medio "Life Has Just Begun" (fra Dio e Jorn) che smorza il climax con quel tocco di epicità posto troppo in anticipo, così come la appena più veloce "Goin All The Way" non dovrebbe essere posta subito dopo, ma si sto parlando non dell'intrinseca qualità delle composizioni, comunque sempre su livelli più che buoni.

giovedì 19 settembre 2013

THE THEANDER EXPRESSION - Strange Nostalgia (2013)

THE THEANDER EXPRESSION "Strange Nostalgia" (Avenue Of Allies) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Bands di AOR di alta classe come Street Talk, Work Of Art, Mecca, Lionville e TOTO

Nuovo progetto proveniente dalla Svezia capitanato dal chitarrista/compositore Andrée Theander che, dopo gli studi musicali in madrepatria ed aver frequentato vari corsi al GIT di Los Angeles, fu chiamato dal musicista fusion Jeff Lorber a suonare alcune parti sull'album "Galaxy" (2012), fra i cui credits figurano nomi di spicco come Michael Thompson, Vinnie Colaiuta e Jimmy Haslip. Tornato in patria e desideroso di cimentarsi con qualcosa di proprio, Andrée è riuscito a coinvolgere Herman Furin (bt - Work Of Art, Fergie Frederiksen), Linus Abrahamson (bs) e Michael Ottosson (tast), mentre per le parti vocali si è affidato al notissimo Göran Edman (Street Talk, Glory, Y. Malmsteen, etc) e all'emergente Christian Hedgren che aveva partecipato allo show The Voice.

venerdì 23 agosto 2013

DEGREED - We Don't Belong (2013)

DEGREED "We Don't Belong" (AOR Records) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Modern Rock mescolato ad AOR e Melodic Hard Rock scandinavo

Ennesima band proveniente dalla Svezia (Stoccolma per la precisione), i Degreed si formarono nel 2005 e, dopo alcuni tours con Europe e Turbonegro fra gli altri, esordirono nel 2010 con "Life Love Loss" per la Melodic Rock Records, passando poi alla AOR Records di Freddie Allen (Houston) per la quale oggi rilasciano il loro secondo capitolo musicale che si rivela un mix di AOR e modern rock, melodia e grinta.
"Black Cat" è il loro modo di presentarsi e lo fa con una rimarchevole aggressività controllata, magari non adattissima ai puristi del melodic rock, ma si tratta comunque di una via personale da rispettare, anche se alcune soluzioni mi sono parse troppo forzate, tranne il gustoso assolo di tastiera di Micke Jansson che per una volta ruba la scena alla chitarra. "What If" mi ricorda una versione moderna e più aggressiva dei Bad Habit, con breaks strumentali quasi prog-metal, ma il refrain
è di quelli che ti riconciliano col mondo, il tutto contraddistinto dal ruvido e potente cantato di Robin Ericsson.

THE QUIREBOYS - Beautiful Curse (2013)

THE QUIREBOYS "Beautiful Curse" (Off Yer Rocka Records) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Rock!

Era dal 2008 (con "Homewreckers & Heartbreakers") che non si sentiva più nuova musica dai divertenti rockers inglesi The Quireboys, ma ora con un nuovo managem.ent, nuova label e la guida dell'esperto produttore Chris Tsangarides (Anvil, Judas Priest, Gary Moore, Thin Lizzy, etc), la band è tornata in forma come ai tempi dello scintillante debutto "A Bit Of What You Fancy" dell'ormai lontano 1990.
Spike ed i suoi, da consumati artisti, ci propinano la loro sempre divertente e scanzonata formula sonora, riportata a nuova vita dal loro entusiasmo e dall'ottimo suono dato da Chris per dodici canzoni senza tempo, uno spavaldo blues da bar mescolato al boogie e a sing-a-long rockers.
L'apertura è splendida con "Too Much Of A Good Thing", trascinante e dissoluto rocker fra Rolling Stones e Ac/Dc, uno di quei brani che da tempo mancano dalla penna di Jagger e Richards, canzone vincente dell'album e dei Quireboys, fate voi. Sulla stessa falsariga si muove la più sleazy "Chain Smokin'", altrettanto contagiosa nella sua accattivante semplicità, mentre "Talk Of The Town" è più malinconica e a suo modo americaneggiante, ma la lenta "Mother Mary" è superba, con quella fragranza tipica delle composizioni di Ian Hunter coi Mott The Hoople, brano da sottofondo mentre si osserva il sole morire all'orizzonte.

BRET MICHAELS - Jammin' With Friends (2013)

BRET MICHAELS "Jammin' With Friends" (BMB Poor Boy Records Inc) voto: 50/100

Per Chi Ascolta: Country Rock, Rock

Bret Michaels è probabilmente uno dei rocker più amichevoli del pianeta ed il suo quinto album "Jammin' With Friends" ne è una dimostrazione avendo il cantante riciclato diversi brani di maggior successo dei suoni Poison e delle sue precedenti prove soliste, tutte realizzate con una ampia platea di colleghi musicisti che includono Michael Anthony, Ace Frehley, Phil Collen, Ricky Medlocke, Gary Rossington, Frank Hannon, Jimmy Buffett, Loretta Lynn, Joe Perry, Leslie West, Miley Cyrus, C C DeVille, Lil Jon, Bobby Capps, Jimmy Buffett e molti altri ancora.
Il fatto è che questo tentativo di recuperare il successo da artista sfuggitogli di mano da tempo, e parzialmente recuperato in qualità di anchor-man, finisce col rovinare tanto di quello che ha fatto in passato da rocker, e neppure la versione di "Sweet Home Alabama" con Medlocke e Gary Rossington potrà essere ricordata come qualcosa di carino.

mercoledì 21 agosto 2013

MYSTERY - 2013 (2013)

MYSTERY "2013" (Metalapolis Records) voto: 60/100

Per Chi Ascolta: Hair Metal americano

La loro biografia cita che la band si formò all'inizio del 2010 quando il tredicenne Rocky Ravic incontrò i dodicenni Tony Milikota, Kris Iaccino e Josh Scarpaci, iniziando a suonare e debuttando al CroktoberFest in Melbourne (infatti sono australiani). Sul finire dell stesso anno registrarono il demo single "Rock'n'Roll Forever Be" missato da Stu Marshall (Death Dealer) che si offrì di produrre il loro debut album. Sul finire del 2011 la band cominciò a registrare alcune canzoni e filmò un video professionale (che il co-direttore Steve Ravic della Majestic Film sia un parente di Rocky?), quindi nel 2012 i quattro suonarono in alcuni festivals europei con bands quali Manowar e Nightwish, oltre ad apparizioni in clubs europei ed americani. Nella primavera del corrente anno è stato eseguito un tour giapponese con At Vance, Kissin' Dynamite e Jaded Heart, mentre lo scorso maggio sono apparsi al Rocklahoma Festival insieme a Guns N' Roses e Alice In Chains fra gli altri.

NIVA - Magnitude" (2013)

NIVA "Magnitude" (AOR Heaven) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico

Dopo due album pubblicati in Giappone, gli svedesi Niva sembrano intenzionati a catturare una più ampia audience col loro terzo lavoro intitolato "Magnitude" per il quale le canzoni sono state scritte dal consolidato trio Tony Niva, Roger Ljunggren e Marcus Persson, rispettivamente cantante, chitarrista e tastierista.
Il suono è strabordante, pulito e potente per un hard rock melodico, arioso, puntellato da massicce dose di tastiere che abbelliscono e sostengono le parti strumentali e vocali, le cui coordinate musicali si possono trovare in Europe, Pride Of Lions, Survivor, Unruly Child, Bad Habit.
Tony Niva ha un registro di voce piuttosto acuto, dote che gli permette di volare alto nel pentagramma senza forzature che spesso rendono ridicolo e poco credibile l'autore di questi maldestri svolazzi. Roger Ljunggren maneggia con padronanza e gusto la chitarra, bravo sia nelle parti ritmiche che in quelle soliste, nelle quali ultime mi ha spesso ricordato lo stile di Steve Lukather, Kee Marcello e di Tristan Avakian (superbo coi Red Dawn dello spettacolare "Never Say Surrender" del 1993!!!).

BRETT WALKER - Straight Jacket Vacation (2013)

BRETT WALKER "Straight Jacket Vacation" (AOR Heaven) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Rock Americano, AOR dagli ampi confini

Sebbene non abbia mai giocato un ruolo di rilievo nel panorama musicale ed il suo nome non sia così conosciuto fra il grande pubblico, Brett è stato un ottimo artista e compositore sia per sè che per altri artisti ben più noti. Già, parlo al passato perchè Brett ci ha lasciati improvvisamente lo scorso 8 luglio con ormai il nuovo album pronto ad essere lanciato e che viene pubblicato dopo il consenso della moglie per non privare i fans delle ultime melodie di Walker.
Vi rimando al link a piè di recensione per conoscere nel dettaglio la sua vita artistica, onde potermi meglio concentrare su "SJV" e cercare di non farmi condizionare dalla luttuosa notizia, proprio come farei se Brett fosse ancora vivo e fra noi.

giovedì 8 agosto 2013

OLIVA - Raise The Curtain (2013)

OLIVA "Raise The Curtain" (AFM Records) voto: 90/100

Per Chi Ascolta: Heavy Metal Sinfonico e Progressivo, Rock Teatrale

Giusto trent'anni dopo "Siren", album di debutto dei Savatage, arriva il primo vero e proprio album solista di Jon Oliva che nel tempo ha lasciato traccia del proprio talento nei Doctor Butcher, Trans-Siberian Orchestra e nei Jon Oliva's Pain (oltre, ovviamente, nei Savatage) che, dopo quattro buoni albums, si sono fermati per la morte del chitarrista Matt LaPorte nell'Aprile del 2011.
Parlavo di album solista ed in effetti in "Raise The Curtain" Oliva canta, ha suonato la maggior parte degli strumenti, col solo sporadico aiuto di Howard Helm (ch) e di Chris Kinder (bt - Jon Oliva's Pain), ricorrendo per la composizione ai riffs inediti del compianto fratello Criss Oliva e all'intesa con Dan Fasciano.
L'album è un ottimo mix di progressive e classico heavy metal, spunti teatrali e pomposi con intrecci musicali e vocali di rara bellezza e presa, una musica che possiede il dono dell'essere senza tempo e come tale verrà apprezzata sia dai più 'anziani' veterani che conoscono Jon Oliva dai suoi primi passi nel mondo musicale, sia dai novelli adepti della musica intelligente e non banale.

mercoledì 7 agosto 2013

THE WINERY DOGS - The Winery Dogs (2013)

THE WINERY DOGS "The Winery Dogs" (Loud & Proud Records) voto: 95/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock di classe

Power trio o super gruppo, chiamate come volete l'incontro fra i tre eccelsi musicisti Mike Portnoy (Dream Theater, Liquid Tension Experiment, etc), Billy Sheehan (Talas, David Lee Roth, Mr Big, et) e Richie Kotzen (Poison, Mr Big, Forty Deuce, etc), dalla cui unione di talenti nascono i brani racchiusi nel presente cd, tecnicamente stupefacente (e fin qua piuttosto ovvio) ed anche godibilissimo dal punto di vista delle composizioni, col solo limite della voce di Kotzen che non è propriamente uno dei migliori singers in circolazione.
Stilisticamente le canzoni non sono lontanissime da quanto proposto dai Mr Big, Billy e Mike ci avvincono con le loro abituali (tutta invidia, lo ammetto!!!) evoluzioni tecniche messe al servizio della resa dei brani, Kotzen conferisce alla base ritmica un calore ed una potenza degna del suo passato.

martedì 30 luglio 2013

DOOGIE WHITE & LA PAZ - The Dark And The Light (2013)

DOOGIE WHITE & LA PAZ "The Dark And The Light" (Metal Mind) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock britannico, Rainbow, Deep Purple, Whitesnake, Bad Company

I La Paz nacquero nel Lanarkshire, Scozia, nell'estate del 1984 per iniziativa di Chic McSherry (cg), Doogie White (vc) e Alex Carmichael (bs), tre musicitsti influenzati dagli stessi eroi (Deep Purple, Rainbow, Journey, Gary Moore) che subito si misero alla ricerca di altri compagni di viaggio, incontrando Andy Mason (tast) e, dopo svariati tentativi, trovarono in Paul McManus il batterista giusto. L'attività live dei La Paz fu subito molto intensa, arrivando a suonare anche al famosoMarquee Club di Londra e ad alcuni festivals a Milton Keynes, oltre ad essere ospiti assidui delle colonne di Kerrang! grazie anche all'interesse dimostrato per loro da Derek Oliver. Arrivati ad un passo dalla firma con un'etichetta discografica, la band non resse al rifiuto dell'ultimo minuto senza ricevere alcuna motivazione e il 15 ottobre 1998 tennero l'ultimo concerto, dopo il quale Doogie si unì ai Midnite Blue, quindi fece il salto di categoria cantando per i Rainbow di Ritchie Blackmore, per Cornerstone, Yngwie Malmsteen ed ultimamente per i Tank. Quando il famoso dj Tom Russell di 96.3 Rock Radio invitò Doogie per alcuni brani acustici al The Garage di Glasgo

venerdì 26 luglio 2013

THUNDER RISING - Thunder Rising (2013)

THUNDER RISING "Thunder Rising" (VideoRadio) voto: 75/100

Per Chi Ascolta: Class Metal americano

Un progetto inaspettato nato su iniziativa di Frank Caruso (ch - Firehouse, Arachnes, Strings 24) e di Corrado Ciceri (bt - Wine Spirit) che hanno pensato bene di proporre il ruolo di vocalist al noto e valente Mark Boals (Malmsteen, Ring Of Fire, Uli Jon Roth) il quale si rivela l'ideale interprete delle trame sonore composte dal nostrano Frank, con Gabriele Baroni (bs - Arachnes, String 24) e Andy Ringoli (ch - Homerun) a completare il novero dei musicisti entrati in sala di incisione.
L'opener "Something To Believe" è un bel biglietto da visita, un class metal melodico e statunitense, con un Boals in grado di aggiungere quel quid di esperienza e gusto che non guasta, e l'intesa fra i chitarristi è gustosa e divertente. Mi è molto piaciuto quell'ibrido di neoclassic metal e sleaze rock di "Without You", con le tastiere ed alcune soluzioni strumentali a rimarcare il lato più oscuro per fluire senza shock in ambiti più tipicamente melodici alla Ratt/Skid Row delle parti cantate, un effetto interessante e alla fine intrigante.

mercoledì 24 luglio 2013

PHIL VINCENT - Face It (2013)

PHIL VINCENT "Face It" (Phil Vincent Music) voto: 90/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock Melodico americano

Phil Vincent non sa davvero stare fermo e fra albums solisti, coi Legion, Circular Logik, Tragik e i D'Ercole ha dato alle stampe ben 26 albums negli ultimi 16 anni e senza che gli si possa imputare di registrare e pubblicare materiale assemblato di scarsa qualità. Accolgo così volentieri l'invito di Phil a recensire il nuovo disco che in realtà è un doppio album che raccoglie sia "Face It" che "Solar Flare", quest'ultimo sinora disponibile solo in versione digitale e adesso dato senza sovrapprezzo a chi acquisterà il cd fisico.
Composto, arrangiato, suonato e cantato tutto da solo, come da sua consuetidine negli album solisti, Phil concede un paio di assoli a Vince O'Regan (Bob Catley band), suo compagno nei Legion, ma come sempre il risultato è ben più che rimarchevole, con quell'hard rock carico di energia e melodia, riffs graffianti, ritornelli orecchiabili, un'abilità compositiva che gli permette di non essere ripetitivo e questo fattore, considerata la sua prolificità, non è un dato irrilevante.

venerdì 19 luglio 2013

FARRADAY - Shade Of Love (2013)

FARRADAY "Shade Of Love" (AOR Heaven) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: AOR anni ottanta

Nel gennaio 2012 ad Atene nacque il progetto Farraday per opera di Roy Da Vis (ch, vc, tast) e Stathis Spiliotopoulos (bt, bs) che avevano già avuto qualche collaborazione in precedenti bands e che oggi debuttano con dieci canzoni sotto l'egida della AOR Heaven, la prima parte del cui nome si adatta perfettamente alla proposta musicale del duo.
Roy e Stathis non inventano nulla nè si lanciano in alcuna avventura di sorta, semplicemente esprimono il loro amore per l'AOR fatto di melodia, ritornelli orecchiabili, tante tastiere e chitarre grintose quanto basta a catturare le attenzioni dei fans del genere, disposti a dare fiducia ad una manciata di brani ben eseguiti ed arrangiati, con un cantante dalla voce adatta ai brani composti.

giovedì 18 luglio 2013

LAWLESS - Rock Savage (2013)

LAWLESS "Rock Savage" (Escape Music) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Hard 'n' Heavy melodico

I britannici Lawless possono essere considerati un supergruppo essendo formati da Paul Hume (vc, ch) e Neil Ogden (bt) provenienti dai seminali Demon, da Howie G (ch) dei Persian Risk e da Josh 'Tabbie' Williams (bs) degli Headrush. Come facilmente ci si può aspettare, il quartetto si cimenta con un heavy rock melodico diretto e senza eccessivi fronzoli come si faceva negli anni ottanta senza apportare novità o innovazioni di particolare menzione, ma quanto esce dagli speakers delizierà i fans della musica potente e melodica, una sorta di AOR Metal se cotanta definizione mi può essere concessa!
"Heavy Metal Heaven" spalanca le porte del cd con grinta, potenza e tanta melodia affidata alla pulita ed intonata ugola di Hume, cantante esperto e capace di dominare senza esitazioni i grossi riffs di chitarra adeguatamente sostenuti dalla sezione ritmica e da discrete tastiere nel background. Un buon inizio seguito dalla più cadenzata "Black Widow Ladies", altro poderoso inno metallico costruito con maestrìa e gusto artigianale guardando in questo caso più agli States che alla scuola albionica, miscela sonora seguita anche nella successiva "F.O.A.D.", veloce cavalcata che spara addosso una vera scarica di adrenalina metallica (di gran classe!).

mercoledì 17 luglio 2013

NEWMAN - Siren (2013)

NEWMAN "Siren" (AOR Heaven) voto: 85/100

Per Chi Ascolta: Newman, hard rock melodico anni ottanta

Dall'esordio omonimo nel lontano 1997, la band inglese capitanata dal cantante/chitarrista/compositore Steve Newman ha sempre saputo offrire buoni dischi, mai deludendo chi si accostava alla loro proposta, ma, per imprescrutabili meccanismi del music biz e dell'audience, i Newman non sono mai riusciti ad ottenere i riscontri di vendite e fama che meritavano e continuano a meritarsi anche col nuovo album registrato con l'ausilio del fido batterista Rob McEwen e con altri ospiti che menzionerò al momento opportuno.
Steve parte subito badando al sodo con "Scar Of Love", solido e affilato hard rocker che fila veloce mantenendo la giusta attenzione sul lato melodico che sfocia in un buon refrain, orecchiabile senza essere ruffiano, e seppur "Had Enough" rallenta un pò il passo, la sua bella combinazione fra hair metal americano (tipo Winger) e hard rock inglese tipico dello stesso Newman riesce a non far calare l'attenzione e fa guadagnare alla canzone un posto fisso nella mia playlist da viaggio estiva. La successiva "Arcadia" è un buon brano che trae qualche spunto dai Def Leppard di "Hysteria" (l'album) e lo arricchisce di afflati semi-pomposi alla Magnum, restando tuttavia nel tradizionale solco del songwriting di Steve Newman, melodia e romanticismo con nerbo insomma.

venerdì 12 luglio 2013

OSUKARU - Triumphant (2013)

OSUKARU "Triumphant" (City Of Lights Records) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Melodic Hard Rock di matrice scandinava con disgressioni nel Westcoast/AOR

A dispetto dei continui cambi di cantante, gli svedesi Osukaru continuano a registrare e pubblicare albums che li vedono alle prese con un potente hard rock melodico per il quale sono stati assoldati due cantanti, ovvero Fredrik Werner (Mr. Artist) e Cecilia Camuii (Panorama), che si sono trovati a interpretare brani composti per la voce del predecessore Chris Tiann e, pertanto, non sempre le loro capacità vocali vengono ben fatte risaltare. Anche la produzione non è di grande livello, ma diciamo pure che sia la Frontiers che la MTM non sempre hanno brillato da questo punto di vista.
Una breve intro strumentale e subito siamo catapultati nel roboante e tirato mondo della titletrack, un hard rock molto melodico e ricco di armonie vocali, con le tastiere di Adrian Lopez a supportare il lavoro del leader Oz Osukaru. La potenza espressiva ed il coinvolgimento assicurato da questo brano fanno passare in secondo piano le sbavature di Cecilia (una nuova registrazione non ci stava male) e alcune pecche di Fredrik, pur tenendo presente le premesse di cui sopra. Il sax di Jenz Björk utilizzato in fase solista è una caratteristica su cui la band punta molto, come si può notare anche nella successiva "Heaven In Your Eyes", robusto e arioso AOR che in questa maniera riesce a farsi notare al di là dei suoi meriti.

TYLA J. PALLAS - Devils Supper (2013)

TYLA J. PALLAS "Devils Supper" (Cargo Records) voto: 70/100

Per Chi Ascolta: Blues semi-elettrico, Rolling Stones, Dogs D'Amour, Van Morrison, Faces

Raggiunta la notorietà come cantante dei Dogs D'Amour, Tyla si toglie lo sfizio di un percorso da solista e lo fa pubblicando un nuovo capitolo della sua avventura che recupera il rock inglese anni sessanta/settanta dal taglio comunque attuale, riuscendo nell'intento di un matrimonio sempre difficile e rischioso. Un assaggio di questo album ci era stato proposto qualche mese con la pubblicazione delle sessioni acustiche, ma ammetto che sia i Dogs D'Amour che la carriera solista di Tyla non sono mai stati al centro delle mie attenzioni e pertanto il mio approccio con questo platter è di quelli che ascoltano per la prima volta un disco nuovo.
Debbo ammettere che Tyla riesce a unire blues, rock pub, folk e country in maniera piuttosto convincente e le quattordici canzoni (più versione acustica di "Judas Christ") scorrono come piacevole sottofondo o disimpegnata compagnia nei viaggio in auto e parlo dal punto di vista musicale/esecutivo.

martedì 9 luglio 2013

HEAVEN & EARTH - Dig (2013)

HEAVEN & EARTH "Dig" (Quarto Valley Records) voto: 95/100

Per Chi Ascolta: Hard Rock classico con un tocco di blues, Deep Purple, Rainbow, Foreigner

Dopo una parentesi cogli Sweet di Steve Priest culminata con l'album "Live! In America" del 2009, il chitarrista rimette in pista i suoi Heaven And Earth e torna con un grandissimo album di classico hard rock che proietta quanto già espresso nei precedenti due albums su livelli ancor più alti ed intensi, e non a caso questo nuovo lavoro è più il risultato di una collaborazione di insieme che un progetto da solista.
Accompagnato da una band stabile che vede al microfono Joe Retta (The Sweet), al basso il veterano Chuck Wrignt (House Of Lords, Quiet Riot, Whitesnake, etc), alla batteria l'esperto Richie Onori (The Sweet, Satyr, Steve Lukather, Paul Rodgers, Bobby Kimball, etc) e alle tastiere Arlan Schierbaum (Joe Bonamassa, Beth Hart, Richie Kotzen, John Hiatt, etc), Stuart Smith mette a pieno frutto le lezioni impartitegli al tempo da Ritchie Blackmore e marchia a fuoco un album che ci proietta in un periodo in cui ancora molto era ancora da scoprire e dire, quando le canzoni non erano ancora composte da algoritmi o assemblate da gruppi di psicologi, tutto realizzato sotto l'attenta direzione del produttre David Jenkins (Metallica, Slayer, etc).

lunedì 8 luglio 2013

JEF SCOTT - Ten Stories (1986-2013)

JEF SCOTT "Ten Stories" (Yesterrock) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: AOR anni ottanta

Ottima ristampa della Yesterrock dell'album pubblicato nel 1986 dal cantante Jef Scott (nessuna relazione col più noto Jeff Scott Soto) e ottimamente prodotto da Bill Pfordresher (Ambrosia).
Australiano di nascita, Jef crebbe nella California meridionale ed iniziò la sua carriera sul finire degli anni settanta a San Diego prima di spostarsi a Los Angeles dove si unì ai Geisha nei quali militava Tony Kaye (Detective, Yes). Terminata quest'avventura, Scott non rimase inattivo e lo si rivide come solista, in veste di collaboratore per Daryl Braithwaite e James Reyne, in bands quali Company Of Strangers, The Men e Australian Crawl.
Per quanto riguarda "Ten Stories", la versione in vinile è diventata presto una rarità, probabilmente per mancanza della label dell'epoca (la Epic, se non erro) che non credette abbastanza nelle sue potenzialità.

giovedì 4 luglio 2013

BLACK SABBATH - 13 (2013)

BLACK SABBATH "13" (Vertigo/Universal) voto: 80/100

Per Chi Ascolta: Black Sabbath

I numeri hanno la loro importanza e dicono che "13" è il primo album dei Black Sabbath insieme a Ozzy Osbourne negli ultimi 35 anni, rappresenta il diciannovesimo (ventesimo se consideriamo "The Devil You Know", targato Heaven & Hell) disco in studio della band. Notoriamente il 13 non è un numero considerato fra i più fortunati/portafortuna e in ogni caso scelta non fu più azzeccata considerata la concomitanza di cattive notizie: Bill Ward, lo storico batterista, non ha partecipate
alle registrazione nè prenderà parte al tour promozionale sia per problemi contrattuali ed economici (fonte Ward stesso), sia per cattive condizioni fisiche che gli impedirebbero di reggere un intero concerto all’interno di un tour (fonte Ozzy); ma ancora peggio è andata a Tony Iommi cui è stato diagnosticato un linfoma da operare e monitorare costantemente, con relativo annullamento delle date già programmate e rimpiazzate da un opinabile 'Ozzy & Friends', pure esso travagliato da
problemi come la drastica riduzione della scaletta all’Hellfest per nubifragio e l’annullamento della successiva data in Germania a pochi minuti dall’esibizione.